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Squadra che vince non si cambia. O meglio, squadra che torna a vincere non si cambia. Avevamo lasciato i nostri ragazzi con il discorso di coach Furlani dopo l’allenamento, non certo brillante, di giovedì, in cui chiedeva ai suoi giocatori, soprattutto ai più esperti, di lasciarsi alle spalle ansie e potenziali alibi accumulate nelle uscite contro Matera e Omegna. E così è stato: ieri i biancazzurri hanno compiuto l’impresa, vincendo una partita molto difficile, sul campo della capolista Torrevento.

Un parquet non di certo facile per diversi motivi: intanto Ruvo di Puglia dista ben settecento chilometri da Ferrara (provate voi a macinare 1400 chilometri in due giorni, giocando, nel frattempo, una partita), Basket Nord Barese era l’unica squadra a punteggio pieno, galvanizzata dalle tre vittorie consecutive, mettiamoci poi più di mille persone che ti urlano contro e si ha una miscela non certo facile da affrontare. La Mobyt, però, ce l’ha fatta, anche se con qualche brivido. Dopo i primi tre quarti dominati dai ragazzi di coach Furlani, arriva il solito calo di tensione dovuto, in parte, alla stanchezza, ma soprattutto ai tanti errori al tiro. Ma, questa volta, la squadra non si scolla, nonostante i supplementari e il pubblico di casa, caricato a molla dopo la rimonta della propria squadra nel ultimo periodo dei tempi regolamentari. I ferraresi reagiscono bene, tenendo in difesa (epico lo sfondamento preso da Casadei, che ha portato il match ai supplementari) e segnano quasi tutti i tiri liberi, con grande freddezza e presenza di spirito. Una prova che confuta le possibili paure della dirigenza, non più costretta a prendere in considerazione provvedimenti, e che soprattutto rende orgoglioso coach Furlani, dimostratosi per l’ennesima volta, un vincente, capace, con la sua gestione della partita, di infondere fiducia nei suoi giocatori.

Questa impresa, si è portata via, o almeno speriamo, una buona fetta della paura e delle pressioni che gravavano sulla squadra dopo le due sconfitte consecutive. Tutta la compagine ferrarese è entrata sul parquet con la voglia di respingere quella sfiducia che già cominciava a serpeggiare tra il pubblico ferrarese, spesso diffidente e capace di voltare le spalle molto velocemente ai giocatori. Molti ricorderanno i fischi assordanti della scorsa stagione dopo l’ennesima sconfitta, fischi sicuramente legittimi per il terribile andamento della squadra, ma ingiusti, dal mio punto di vista, per dei ragazzi giovani che cercavano in ogni modo di risalire l’abisso nel quale, certo anche per colpe personali, erano precipitati. Al di là degli eventuali ricorsi storici – fortunatamente scongiurati – quella vista a Ruvo di Puglia è stata un’ottima risposta sul campo, che porterà ad affrontare la prossima fatica casalinga contro Agrigento con una faccia completamente nuova, quella di chi sa di avere le carte in regola per battere qualsiasi avversaria, a patto di giocare insieme e non mollare mai.