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Nel dopo gara coach Furlani ha definito la prestazione contro Agrigento di stampo “francescano”, per sottolineare lo spirito di squadra e la capacità di sacrificio dei biancazzurri. Questo però non impedisce di trarre delle considerazioni sulla serata dei singoli protagonisti.

Spizzichini 6,5  – Gioca un’ottima partita difensiva ma tende a fare un po’ di confusione quando ha la palla in mano. Partita a due facce, comunque sopra la sufficienza.

Ferri 6 – Il capitano parte nervoso, esce dalla partita nel primo quarto per falli, poi torna e mostra solidità nei possessi importanti, in difesa e ai liberi, quando Agrigento rischiava di tornare in partita.

Infanti 6 – Gioca una gara tutto sommato incolore. Dopo la monumentale prova di Corato ci si aspettava qualcosa in più da lui. Chiude con 1/4 dal campo con 4 rimbalzi e 2 rubate.

Benfatto 8 – Per il medico doveva star fuori un mese, per Benfatto no: dopo aver stretto i denti domenica scorsa, gioca un’altra gara monumentale, ridicolizzando l’intero reparto dei lunghi di Agrigento. Immenso per impatto sul campo e per personalità: una sua stoppata su Piazza infiamma l’intero palazzo.

Mays 6,5 – Come dichiarato da coach Furlani nel post-partita, l’americano da Kentucky dimostra di essere anche un ottimo gregario. Non vive solo di sola palla in mano, ma lotta e si sacrifica per i compagni. A referto, assieme ai 12 punti, vanno 9 rimbalzi e 4 assist.

Jennings 5,5 – Vala lo stesso discorso fatto Mays, ma qualche pasticcio di troppo con la palla in mano gli costa la sufficienza. Della sua serata si ricorda soprattutto una poderosa schiacciata nel 2° quarto con tanto di esultanza rabbiosa.

Bottioni 5,5 – Spedito in campo già nella fase iniziale per i problemi di falli di Ferri, non riesce ad incidere: qualche palla persa di troppo, e poca iniziativa in attacco. Sappiamo che i numeri ce li ha e di conseguenza ci aspettiamo di più. Ha l’attenuante del minutaggio ridotto, poco più di cinque minuti complessivi.

Andreaus 6.5 – Entra in campo timido e anche quando prende coraggio gli arbitri non lo aiutano. Poi trova il canestro col fallo e si convince di essere un giocatore vero. La personalità non gli manca di certo: avanti così.

Pipitone 6 – Voto sulla fiducia, e in prospettiva, al lungo siciliano che, in mezzo alle solite palle perse, mette qualche buona difesa.

Casadei 8 – Last but not least. Nelle prime tre gare non aveva praticamente lasciato traccia, a Corato ha mostrato segnali di crescita notevoli, contro Agrigento strappa applausi e sguardi di ammirazione. Non c’è punto sul parquet in cui non sia stato decisivo, da uno, due, tre, o in difesa: la Mobyt contro la Moncada è stata soprattutto Daniele Casadei.