Reazione è ciò che è mancato fino ad adesso, reazione è ciò che è mancato a Chieti. La Mobyt fin’ora ha sempre agito: partenza forte, vittoria; eventualmente abbiamo visto la variante: partenza forte, relax, arrivo in volata, vittoria; stesso risultato. Dove è mancata la partenza è mancato anche l’arrivo. A Matera lo strappo subito nel primo quarto non è mai stato ricucito, contro Omegna i biancazzurri non sono mai stati in controllo della partita, e di Chieti facciamo fatica a parlarne, Ferri sogna ancora i tiri di Bonfiglio passargli sopra la testa per finire in fondo al cesto. Salvo poi scoprire che lo stesso Bonfiglio ha chiuso a zero punti contro Matera, appena una settimana dopo.
Domenica contro Casalpusterlengo la partenza è stata simile a quella contro Chieti: difesa molle e attacco fermo. O forse è stata anche peggiore: difesa molle, attacco fermo, rottura del crociato di Infanti, Furlani espulso, arbitraggio a dir poco indisponente e Andreaus con un collaterale fuori uso. Contro la miglior difesa del campionato, andare negli spogliatoi sotto di dodici, senza essere mai stati in controllo della gara, è una situazione che si paga generalmente con la scofitta, farlo senza coach e due giocatori potrebbe addirittura preannunciare una disfatta. Non è stato così, la Mobyt, con un abbronzatissimo Simone Flamini in campo, ha risposto presente ad ogni tentativo di allungo. Ha lavorato ai fianchi dei lombardi con le giocate del capitano nel terzo quarto, e ha iniziato a giocare sporco senza concedere più punti in pitturato. Dopo essere finita al tappeto ed essersi rialzata, ha sferrato il montante decisivo col 3 su 4 di un redivivo Mays nell’ultimo quarto.
Game, set and match! Il presidente Bulgarelli nel dopo gara ha assicurato che la Mobyt ha vinto grazie agli arbitri, che con le loro decisioni hanno convinto i biancazzurri a volere ancora più fortemente i due punti. Domenica, per la prima volta, i ragazzi di coach Furlani hanno vinto contro le decisioni della terna, contro gli infortuni, contro gli eventi e contro i loro stessi difetti e i loro cali di intensità. Una vittoria da squadra vera per sottolineare la spavalda dichiarazione di qualche giorno fa – da oggi si punta al bersaglio grosso. La Pallacanestro Ferrara è uscita allo scoperto, prima con le parole e poi con i fatti, le contendenti sono avvisate.