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Seconda partita del 2014 e seconda sconfitta per la Mobyt, che dimostra di pagare a caro prezzo il conto presentato dalla sfortuna nel finale di 2013. Gli infortuni in serie di Casadei, Infanti, Andreaus e Flamini hanno accorciato in termini drammatici le rotazioni a disposizione di coach Furlani e così Roseto e Lucca hanno potuto approfittare della situazione. Ciò che però preoccupa di più, al di là della carenza numerica, è il fattore psicologico derivante dalla situazione d’emergenza.

Nelle ultime due gare infatti si è vista spesso una squadra spenta, anche e soprattutto a livello difensivo, marchio di fabbrica storico del basket made in Ferrara. Una squadra che non è riuscita ad entrare in campo con la personalità e la grinta che fino ad ora l’aveva contraddistinta dalle altre formazioni. La gara di Roseto, ultima del girone d’andata, è stata piuttosto imbarazzante per tutti, tifosi e giocatori: una Mobyt molle, senza fantasia, che per 40 minuti ha subito le angherie degli avversari. Domenica a Lucca, invece, le cose sono andate un po’ meglio: nonostante il punteggio abbia visto sempre in vantaggio la formazione di casa, capitan Ferri e compagni sono riusciti per ben due volte a risalire dall’abisso dei dieci punti (e talvolta qualcosa di più) di scarto, senza però avere la lucidità per riuscire a fare il grande passo e portarsi al comando della gara, anzi, perdendo palloni importanti e subendo contropiedi a dir poco evitabili. Quantomeno confortante invece la buonissima prestazione di Benfatto, unico a tenere in piedi l’attacco ferrarese e di nuovo a suo agio con il dominio sotto i tabelloni.

Archiviato questo risultato negativo, è tempo di premere il tasto Reset sulla plancia di comando e lavorare per affrontare al meglio il primo impegno casalingo dell’anno nuovo. Gli occhi rimangono puntati sull’infermeria, nella speranza di recuperi in tempi brevi. In primis quello a pieno regime di Spizzichini (3 su 10 dal campo a Lucca), in seconda battuta quella di un Simone Flamini che dopo aver mostrato cose incoraggianti è rimasto fuori per tre partite causa influenza e per una distrazione muscolare al polpaccio. Avere a disposizione un giocatore del suo calibro potrebbe costituire un vero punto di svolta, grazia alla sua esperienza e alla sua intensità. E poi c’è la casella da riempire per sostituire Infanti. A differenza di quanto accaduto con l’operazione-Flamini, la società del presidente Bulgarelli è costretta a tempi lunghi. Innanzitutto dalla volontà di non “prendere tanto per prendere” (cit. Furlani) e poi perché gli obiettivi messi sul radar (Negri e Alibegovic) non sono sul mercato, o lo sono a cifre che non si intende sborsare in questa fase della stagione. Nella scorsa settimana è stato “provato” Riccardo Casagrande, ex compagno di Bottioni a Lucca: il ds Pulidori ha lasciato intendere che il giocatore potrebbe effettivamente fare al caso della Mobyt. Di certo c’è che si tratta di un elemento con punti nelle mani e in questo momento storico, servirebbe come il pane. 

Avete presente le teorie del tempo ciclico, espresse dalle religioni orientali come induismo e buddismo? Secondo queste dottrine il tempo è un ciclo, rappresentato da una ruota in cui tutti gli esseri viventi eternamente rinascono, muoiono e si ricompongono allo stato originale, filosofia in parte ripresa per la sceneggiatura di alcuni film (come Memento di Christopher Nolan, per citare il più famoso, se non lo avete visto, beh, sarebbe ora). Bene, la Mobyt sembra essere entrata appieno in questo circolo. Ricordate ad inizio campionato cos’era successo? Dopo la vittoria all’esordio, i ragazzi sono incappati in due sconfitte consecutive che sembravano scandire prospettive fosche per un campionato appena iniziato. Invece, con la sola forza di volontà, si sono rialzati mettendo a segno una striscia di vittorie di tutto rispetto, fermatasi a sette consecutive. Se la teoria del tempo ciclico è giusta, quindi, non ci resta che aspettare una seconda rinascita che porterà, di nuovo, vento di vittoria nella città estense.