Ferrara ritrova la vittoria, la prima del 2014. Dopo un inizio di anno indigesto, sostenuti dal pubblico più numeroso della Adecco Silver (con 1800 presenti di media nel girone d’andata), i ragazzi di coach Furlani sono finalmente riusciti a scrollarsi di dosso le distrazioni che ne avevano momentaneamente rallentato l’incedere. È bastato vedere l’approccio al primo quarto di Mays e compagni per capire che la mentalità e l’aggressività erano quelle giuste per battere una squadra di spessore come Matera. La vera protagonista è tornata ad essere, in particolare, la difesa asfissiante e caratterizzata sia dalla applicazione tattica, che dai tuffi per terra a recuperare palla e dalla voglia di sporcarsi le mani. Tecnica e agonismo, quello che serve per vincere.
Però… già, c’è un grosso “però”. Come ha sottolineato in conferenza stampa anche Andrea Pulidori (direttore sportivo della Mobyt), siamo in un momento della stagione in cui, nelle altre squadre, i giocatori hanno acquisito un’approfondita conoscenza reciproca. Ogni squadra possiede ormai un’identità precisa che permette agli interpreti che scendono in campo di esprimersi al loro meglio. Nel girone di ritorno emerge la caratura reale di ciascuna squadra e quanto dimostrato nella prima metà di stagione perde di importanza. Ed ecco che si insinua il “però”. I continui infortuni e i cambi in corsa pongono un grosso limite nel consolidamento della squadra, tanto più per Ferrara. Sì, perché i punti di forza della Mobyt sono sempre stati compattezza, collaborazione e applicazione maniacale e coerente delle letture difensive. Contro Matera abbiamo avuto una prima risposta incoraggiante in un momento che potrebbe diventare lo snodo cruciale per il proseguimento del campionato. Ma i dubbi restano, perché se il primo quarto è stato eccezionale in termini di coesione e spirito di sacrificio, nei periodi successivi si sono viste diverse crepe e imprecisioni, come se esaurita l’ondata di adrenalina iniziale affiorasse un po’ di spaesamento. Le ultime azioni sono state emblematiche da questo punto di vista, e l’errore difensivo che ha spalancato le porte alla tripla di Cantone ancora grida vendetta.
Il pericolo è che si sviluppi un andamento simile anche per le prossime partite: dopo un inizio arrembante contro Matera bisogna dare continuità ai risultati, e la partita di Omegna nasconde molteplici insidie. Domenica, nei momenti di difficoltà, sono stati i veterani a fare il salto di qualità che ci ha permesso di agguantare i due punti. In particolare ci piace sottolineare la prova di Benfatto, che da tempo non vedevamo così in forma. Ma le responsabilità dello zoccolo duro non si esauriscono certo con la prova di ieri sera. Riuscire ad integrare un atleta dalle ottime potenzialità come Amici e trasformare il cantiere aperto in una fortezza inespugnabile sarà l’unico modo per rilanciare le ambizioni della Mobyt e per poter credere concretamente nella promozione in Adecco Gold.