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Dopo Ferrara-Mantova, in sala stampa si sono presentati entrambi i coach. Ovviamente stati d’animi diversi tra i due tecnici. Più amareggiato Furlani, più positivo l’ex Morea.

ADRIANO FURLANI (allenatore Mobyt Ferrara)

Coach, è difficile commentare una serata del genere. Diciamo che nessuno si aspettava una resa tale della Mobyt.
“Noi in primis! Chiedo scusa al pubblico che ci ha sempre seguito con passione e calore e mi prendo tutte le responsabilità, ma stasera è stata la prima volta in cui abbiamo dato dimostrazione di impotenza e di resa ed ogni analisi sembrerebbe una giustificazione a quello che è stato, e questo non deve essere. Ma secondo me, il finale di terzo quarto è stato l’episodio che ha girato la partita ed ha generato il quarto periodo disastroso. Adesso come adesso siamo in un momento più che negativo, in cui una piccola difficoltà, che si ingrandisce sempre di più da diventare insormontabile. E la squadra non ha più le qualità per far fronte a queste situazioni. Non è una questione di sentirsi superiori o di lavoro in palestra, perché, come in settimana hanno potuto notare anche i tifosi presenti, gli allenamenti hanno la giusta intensità e fisicità. E’ una questione mentale: abbiamo perso quell’entusiasmo che fino a qualche settimana fa c’era e che ci ha permesso di fare ciò che abbiamo fatto nel girone d’andata”.

L’ultimo quarto in particolare è stato abbastanza sorprendente in negativo, con la squadra che non è riuscita a rientrare in partita e si è arresa agli avversari. Secondo lei ha inciso solo l’aspetto mentale o è anche un problema di preparazione?
“Assolutamente no, questa è una squadra in salute che in allenamento corre, salta e gioca con intensità. Quindi è prettamente un fattore di testa: è un senso di sfiducia che ci siamo attirati e da cui non riusciamo a uscire per una sorta di involuzione mentale. Noi non abbiamo un giocatore carismatico a cui possiamo affidare la palla per risolvere i momenti di bisogno, ma è il gruppo che lo deve creare e in questo momento la squadra è spenta e ha paura di non farcela. Ripeto, la chiave di volta della partita è stato quel parziale alla fine del terzo periodo, che ci ha fatto ritornare in campo sfiduciati, ma ora dobbiamo solamente pensare a recuperarci e mettere una pezza a questo brutto momento, anche se non sarà per niente facile”.

A proposito del giocatore che risolve le partite: di solito si va a pescare dagli americani, ma in questo caso sia Mays sia Jennings sono parsi assenti ingiustificati.
“Secondo me fare un’analisi così legata ai singoli individui è abbastanza ingeneroso, anche perché siamo tutti colpevoli, io in primis e me ne assumo la piena responsabilità. Voi mi avete visto gestire la squadra in certi modi in determinate situazione, ma ora non posso più farlo, questo posso dirvi, ma potrebbe sembrare una scusa e noi, in questo momento non dobbiamo trovarci degli alibi. È stata, quella di stasera, una prestazione scadente soprattutto sotto il punto di vista mentale, dettata dalla paura, dall’incertezza, dalle critiche, dagli infortuni, insomma tante situazioni che ne hanno creata una gigantesca. Abbiamo la lucidità e la capacità di venirne fuori? Staremo a vedere. Ognuno dovrà farsi carico delle proprie responsabilità, del proprio fardello e superare le difficoltà. Questa sera l’unico che ci ha provato fino in fondo è stato Michele Ferri, per quanto riguarda gli altri, abbiamo sbagliato in tanti e non mi sento di mettere la sconfitta sul piano della prestazione individuale. Una delle mie colpe è stata quella di non aver dato spazio e fiducia ad alcuni giocatori ed è per questo che mi prendo le responsabilità. L’esito di questa gara sta nel gruppo, nella squadra”.

ALBERTO MOREA (allenatore Dinamica Mantova)
“Sono molto contento della prestazione dei miei ragazzi e devo far loro i complimenti per la parte difensiva del gioco di stasera, infatti sono riusciti a tenere bassissime le percentuali al tiro dei ferraresi, sfruttando anche alcune delle difficoltà che sappiamo Ferrara ha in questo periodo. Loro sono stati bravi a fermarci nei momenti migliori della gara, quando stavamo costruendo un vantaggio importante e pensavo si avverassero i miei timori pre partita, ovvero di dover affrontare una squadra solida difensivamente come la Mobyt, allenata da una persona che io stimo, Adriano Furlani e che, nonostante tutto, anche stasera ci ha messo in difficoltà in diverse fasi della partita. Io avevo chiesto ai miei giocatori, una partita di partecipazione da parte di tutti, cercando di perseguire un obiettivo di squadra, ponendolo davanti a quelli personali e loro mi hanno risposto alla perfezione e di questo li ringrazio”.

Nell’ultimo quarto si pensava a un rientro di fiamma della Mobyt, aiutata dal fattore campo, ma voi siete entrati con il migliore atteggiamento possibile e avete creato un parziale di 14-1.
“Sì, ma le partite girano; un fallo, un canestro, una palla recuperata, possono far cambiare faccia alla partiate questa volta è capitato a noi”.