Come al solito dopo la gara viene il momento di dare i voti ai biancazzurri. Contro Ravenna le luci dei riflettori sono state tutte per Milton Jennings e Julius Mays, ma anche Ferri e Benfatto hanno dato un grande contributo. Andiamo nel dettaglio.
JENNINGS 9 – Prestazione pazzesca dell’americano. I 28 punti (11/15 dal campo e 3/3 ai liberi) non dicono abbastanza dell’impatto devastante che ha sulla partita. Tanti canestri, segnati nei momenti decisivi. Anche alcune stoppate che incendiano il palazzo. Decisivo dall’inizio alla fine, la miglior risposta alle critiche e ai dubbi delle scorse settimane.
MAYS 8 – Sornione all’inizio, si accende nel terzo quarto, nel momento decisivo. Quando Ravenna prova ad avvicinarsi segna 8 punti di fila mortiferi per le speranze ospiti. Era da un po’ di partite che non lo si vedeva tanto ispirato.
FERRI 7,5 – Come al solito si prende molte responsabilità. Commette alcuni errori, soprattutto nel quarto finale, ma è anche merito suo e del suo carisma se la Mobyt riesce a tenere il campo con questa intensità. Mezzo voto in più perché ha giocato con una spalla dolorante.
BENFATTO 7 – Molto bravo soprattutto a inizio partita nel caricare di falli i centri avversari. Precisissimo dalla lunetta (8/8), si spegne un po’ alla distanza, ma dà comunque un contributo molto importante.
AMICI 6.5 – Come al solito va a intermittenza. Il suo grande merito è di segnare la tripla che mette la parola fine all’incontro. Con tanto di esultanza a tema.
SPIZZICHINI 6.5 – Inizia bene segnando subito 5 punti. Poi in attacco si blocca, ma in difesa riesce a limitare bene Sollazzo, il giocatore avversario più prolifico.
BOTTIONI 6.5 – Dimostra tanta voglia di giocare: corre, difende e si butta sul parquet. Alcune sbavature e qualche tiro sbagliato ne limitano il rendimento.
ANDREAUS n.g. – Gioca solo tre minuti in cui fa vedere una buona difesa e poco altro. Da poco rientrato da un infortunio, Furlani lo mette in campo con il contagocce.
PIPITONE n.g. – Molto limitato dai falli (ne commette quattro in meno di sei minuti di gioco), non può esprimersi come vorrebbe e potrebbe.
GHIRELLI n.g. – Entra solo per gli ultimi secondi di partita, permettendo la standing ovation per Jennings.