Mattone dopo mattone, la SPAL disegnata da Oscar Brevi inizia ad avere contorni sempre più definiti. Oggi è stato il giorno di tre nuovi innesti, uno per reparto: Daniele Gasparetto, Alberto Filippini e Giordano Fioretti. Tutti e tre sono stati presentati con una conferenza nella sala stampa dello stadio Paolo Mazza e prima di prendere la parola hanno avuto la possibilità di dare un’occhiata a quella che per un anno intero sarà la loro seconda casa.
Ci ha pensato Walter Mattioli a dare il benvenuto ai nuovi arrivati: “Sono felice di accogliere questi ragazzi che cercavamo da tempo. Abbiamo aspettato fino ad oggi perché Gasparetto ci aveva chiesto di attendere per valutare eventuali offerte dalla B, ma poi il ragazzo ha fatto una scelta di vita, anche perché gli avevano parlato di questa bellissima città e di una società seria che vuole far le cose per bene. Assieme a lui anche Filippini e Fioretti sono arrivati su richiesta del mister, sono giocatori che conosce e che ha fortemente voluto. Brevi vuole giocatori di carattere e di un certo temperamento e per ora siamo molto soddisfatti del lavoro svolto dai nostri tecnici”.
Il gigante difensivo a cui la SPAL ha deciso di affidare le chiavi della retroguardia è l’esperto Daniele Gasparetto. Il ventiseienne di Montebelluna (Treviso), non ha nascosto la volontà di tornare in categorie superiori proprio con la maglia della biancazzurra: “Avevo la possibilità di rinnovare con il Cittadella ma, venuto a conoscenza delle ambizioni di questa società, ho colto la palla al balzo firmando per la SPAL. Scendere dalla Serie B non è un passo indietro, anzi è un’opportunità per crescere ancora. Anche se c’è da dire che con tutto il rispetto una B al Cittadella equivale ad una C a Ferrara. Sono contentissimo di essere qui, so che la società ha molte aspettative in me e cercherò di ripagare questa loro stima con le prestazioni in campo dando sempre il massimo. Il colpo di testa è uno dei miei fondamentali migliori, spero di sfruttarlo anche in avanti”. Una dichiarazione che diventa un assist irresistibile per un sorridente Mattioli: “Infatti ci ha chiesto un premio per i gol fatti…”, circostanza poi confermata dallo stesso Gasparetto: “Spero di riuscire a farne qualcuno”. Per la cronaca: in quattro stagioni di B col Cittadella (84 presenze) il difensore ha messo a segno sette gol. Il contratto avrà durata triennale.
Alberto Filippini, trequartista classe 1987, è parso il più loquace e spigliato del lotto. Per settimane il suo nome è stato fatto come alternativa all’arrivo Davide Di Quinzio, ma a quanto pare i due finiranno per giocarsi il posto nell’undici titolare di Brevi. Nativo di Brescia, Filippini ha incrociato i biancazzurri diverse volte in carriera, l’ultima lo scorso gennaio quando firmò il 2-2 di Torres-SPAL con un beffardo pallonetto da calcio di rigore. “Per venire qui ci ho messo la faccia: con la Torres avevo un pre-accordo a prescindere dalla categoria dell’anno prossimo, ma alla SPAL non si dice di no. Posso giocare in tutte e tre le posizioni dietro alla punta, non ci sono problemi di questo tipo”. Quella ferrarese sarà la terza esperienza in carriera alle dipendenze di Brevi: “Io e il mister ormai ci conosciamo bene e lui sa benissimo che sono un giocatore di sacrificio. Infatti sono sicuro che già dal primo giorno di ritiro sarò il suo bersaglio preferito (ride). Scherzi a parte, Brevi è un allenatore molto preparato e ambizioso, ha voglia di far bene ed è molto diretto, non ha peli sulla lingua. Dai giocatori offensivi pretende anche la fase difensiva e soprattutto vuole un gruppo solido. E’ un principio che condivido: nei campionati che ho vinto, lo spogliatoio era molto compatto, solo così si ottengono i risultati”. Filippini ha firmato un contratto fino al giugno 2015 e spera di sfruttare al meglio la sua occasione: “Ho giocato già qualche volta qui al Paolo Mazza da avversario e mi ricordo uno stadio pieno e molto caldo. Fa piacere che all’interno della città ci sia passione, è uno stimolo importante per ogni giocatore”.
L’ultimo giocatore del terzetto è quello chiamato a non far rimpiangere l’ormai ex capitano Max Varricchio. Giordano Fioretti, romano classe 1985, non è sembrato preoccupato dalle pressioni che graveranno sulla sua maglia numero nove. Dalla sua ha numeri (57 gol nelle ultime tre stagioni tra Gavorrano e Catanzaro – 33; 12; 12) e la consapevolezza di una gavetta solidissima iniziata nel dilettantismo: “Spero di fare bene, certamente mi impegnerò al massimo per non far rimpiangere Varricchio. E’ una bella responsabilità ma ogni anno bisogna dare delle risposte a chi sta sopra. Sono felice di ritrovare mister Brevi e il mio compagno di reparto Domenico (Germinale), credo ci troveremo alla grande anche qui: la società è ambiziosa e c’è un progetto molto serio”.
A metà della presentazione una delegazione dei tifosi della Ovest, reduce dai lavori di smantellamento della festa allo stadio, si è unita alla stampa per assistere all’incontro. Il messaggio di chiusura di Mattioli è sembrato rivolto più a loro che ad altri: “Visto che i ragazzi sono qui vorrei sottolineare una cosa: sabato, in occasione della festa organizzata dai nostri ragazzi della Curva Ovest, ho avuto modo di confrontarmi con loro e mi in molti mi hanno chiesto la stessa cosa: di continuare sulla falsariga di quanto fanno lo scorso anno. Mettendo al primo posto trasparenza, serenità economica e credibilità. Mister Brevi, dal canto suo è sulla stessa lunghezza d’onda: ha rinunciato a giocatori con nomi altisonanti e ingaggi faraonici preferendo invece ragazzi umili e battaglieri, seppure con curriculum già importanti. Ecco, noi vogliamo gente che lotta”.
Come al solito grande compostezza e poche parole per Simone Colombarini, chiamato a commentare l’operato di Vagnati e Mattioli: “’Non posso che essere soddisfatto di quanto fatto dal nostro staff tecnico. La nostra struttura come sapete è molto semplice: la proprietà si incontra per decidere budget e linee guida e poi si delegano le questioni tecniche al direttore sportivo e all’allenatore che loro volta cercano di allestire la miglior squadra possibile. Per il momento non posso che essere soddisfatto, se i tecnici del settore dicono che stiamo facendo bene sono contento, ma come sempre il verdetto finale spetta al campo. Leggo che ci stiamo muovendo bene, speriamo abbiate ragione”. Il tutto corredato da un bel sorriso.