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Identità solida, abnegazione e rispetto del lavoro. Sono queste le parole chiave che ha utilizzato il nuovo allenatore spallino Oscar Brevi per presentarsi alla stampa e ai tifosi di Ferrara. Il nuovo allenatore biancazzurro è arrivato in mattinata al Paolo Mazza accompagnato da Giorgio Zamuner, suo grande amico e compagno di squadra. Per lui un look di elegante sobrietà: jeans, camicia bianca e giacca blu scuro. IMG_2678Dopo le numerose foto di rito, sia da solo sia con i dirigenti, Brevi si è sottoposto alle domande dei cronisti, preceduto da una breve introduzione a cura di Walter Mattioli: “Dopo averne parlato per molte settimane, finalmente è arrivato il momento di presentare il mister che guiderà la nuova SPAL 2014/2015. Il 18 luglio si parte e in questi giorni Brevi avrà modo di fare le ultime chiacchere con lo staff tecnico per gli ultimi tre o quattro tasselli mancanti. Mister Brevi aveva anche qualche richiesta in cadetteria, ma l’ha scartata per sposare il nostro progetto. Mi preme sottolineare come, a differenza della maggior parte degli allenatori, non abbia chiesto un contratto pluriennale ma soltanto la possibilità di sedere sulla panchina biancazzurra in caso di promozione in serie B. Siamo contentissimi di averlo, è un mister tosto con le idee molto chiare, e non è facile fargliele cambiare (ride). Ci piace la sua idea di gioco: non ha intenzione di giocare per il pareggio, ma per andare su tutti i campi d’Italia a imporre il gioco della SPAL e portare a casa i tre punti. Siamo felici di collaborare con lui, per un’altra annata che speriamo essere particolarmente bella per i colori biancazzurri”.

La palla è quindi passata al protagonista di giornata, Oscar Brevi: “Sono molto contento di allenare la SPAL, anche perché già qualche anno fa c’era stato qualche contatto ma poi non si concretizzò. È una squadra prestigiosa dal passato molto importante e sono convinto sia stata la scelta giusta alla luce dell’importante progetto a cui la società mi ha chiesto di prendere parte. Per quanto riguarda la scadenza annuale del mio contratto, voglio dire che non ho cercato situazioni diverse perché è giusto per entrambe le parti di avere modo di fare scelte diverse o di proseguire. Ad ogni modo per fare un matrimonio bisogna essere in due, un contratto pluriennale non garantisce la permanenza su una panchina più di un altro a scadenza annuale, al contrario, la volontà delle parti è determinante. Sono molto ambizioso, lo sono stato da giocatore e lo sono da allenatore. Lo si campisce anche guardando la mia carriera un po’ anomala: sono rimasto a lungo nei Dilettanti e in serie C per terminare a 39 anni in serie A nel Torino. Nel calcio si vive anche e soprattutto di emozioni e nella scelta di Ferrara ha pesato anche questo: ho giocato al Paolo Mazza diverse volte e il fascino di questo posto non è cosa da poco”. Con lui lavoreranno il vice-allenatore Ottavio Strano e il preparatore atletico Fabio Martinelli, mentre ad allenare i portieri ci sarà ancora Cristiano Scalabrelli a cui è stato allungato il contratto.

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LE FONDAMENTA – Fin dalle prime battute Brevi ha sottolineato l’intenzione di costruire una SPAL dai forti valori morali: “Al di là degli aspetti tecnici, una delle prime cose che chiedo e su cui non transigo ai miei giocatori sono il rispetto e l’abnegazione per il lavoro, la disponibilità totale per questa società. In fase di ritiro, anche se qualcuno di loro lo saprà già, farò capire che non accetto in nessun modo la mancanza di rispetto in generale, in primo luogo per loro stessi. Rispettando loro stessi rispettano il gruppo e di conseguenza la società per cui lavorano. Il calcio vive di situazioni, quindi dai miei giocatori mi aspetto anche degli errori: cercheremo soltanto attraverso un lavoro continuo di limitarli al minimo. So che ci sono molte aspettative in città, e l’entusiasmo è crescente: io penso che al di là del risultato, se la gente vede una squadra compatta con una propria identità di squadra, che lotta e corre su tutti i palloni, esca dallo stadio contenta”.

IL MURO (DIFENSIVO) – Impossibile non chiedere a Brevi della tendenza delle sue squadre, soprattutto del Catanzaro, a difendere molto bene. “Lo scorso anno a Catanzaro la situazione era abbastanza delicata, bisognava costruire la squadra partendo da zero e, anche se abbiamo segnato poco, siamo comunque arrivati ai play off riuscendo ad avere la miglior difesa di tutta Italia: un risultato difficile e insperato ad inizio stagione. Se andate a vedere le statistiche, si può vedere come i risultati maggiori passino attraverso un basso numero di reti incassate: se una squadra segna moltissimi gol ma ne prende 40 o 50 a stagione fa molta fatica a vincere qualcosa. Per quanto mi riguarda giocare all’attacco non vuol dire per forza schierare sei attaccanti, ma avere un organizzazione di squadra capace di garantire un equilibrio efficace tra reti segnate e subite. L’importante è che i giocatori assimilino la linea guida che imposteremo, poi spostare un calciatore più avanti o più indietro di dieci metri cambia veramente poco. A Catanzaro la mia squadra si è imposta giornata dopo giornata grazie alla solidità del gioco e a fine campionato, anche squadre molto attrezzate che ci affrontavano, erano in qualche modo costrette a cambiare qualcosa”.

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IL MODULO – Ci si aspetta una SPAL disposta con il 4231, ma per Brevi il modulo non è un dogma: “Non ho un mio modulo fisso, a Como giocavo con il 343 e l’anno successivo con il 4231. È importante avere una propria idea ma è altrettanto importante capire le caratteristiche dei giocatori a disposizione. Lo scorso anno ho cambiato modulo in corso d’opera e per farlo bisogna essere dotati di una buona flessibilità. Questo non vuol dire che bisogna adattarsi sempre e comunque all’avversario, ma bisogna essere in grado di leggere correttamente le situazioni come infortuni, squalifiche e cali di condizione che, inevitabilmente condizionano la formazione. In linea di massima mi piacerebbe giocare con quattro difensori, affidando ai due terzini anche incarichi offensivi: non schiererò quattro difensori centrali bloccati dietro”.

I MODELLI – Nella sua lunga carriera Brevi ha incontrato tanti allenatori, di cui diversi di altissimo livello. IMG_2683Da ognuno il tecnico milanese ha provato a trarre qualche insegnamento: “Non posso dire di avere un allenatore a cui mi ispiro, perché credo che facendo questo mestiere sia necessario essere molto se stessi. Ho avuto tanti ottimi allenatori: De Biasi, Sonetti, Giampaolo, Zaccheroni, Beretta e Fascetti per fare qualche nome. Da Zaccheroni ho imparato i fondamenti della difesa a tre, mentre Sonetti mi ha fatto capire cosa significhi motivare un gruppo. In allenamento era uno spettacolo, riusciva sempre a tirare fuori il 100% da ogni singolo giocatore. Giampaolo invece è uno dei migliori sul piano tattico e sono sorpreso non sia riuscito ad arrivare ad allenare qualche grande club. Comunque l’importante è avere una mentalità di gioco aperta e avere la volontà di aggiornarsi e sperimentare. Senza dimenticare che, essendo persone, si può anche sbagliare nelle scelte compiute: l’importante è rendersene conto”.

LA ROSA – Alla SPAL Brevi troverà diversi giocatori già allenati in passato (Germinale, Fioretti, Filippini) e altri di suo gradimento ingaggiati dal ds Vagnati. “Della rosa messa a disposizione dalla società non posso che essere soddisfatto, mancano ancora pochi tasselli ma ormai il più è fatto. È stato svolto un grande lavoro, considerato che i giocatori sotto contratto erano soltanto sei. Come sapete la mia idea è di lavorare inizialmente con un gruppo formato da venti giocatori più i due portieri per poter correggere qualcosa dopo le valutazioni emerse dal ritiro: il mercato chiude in agosto quindi abbiamo tutto il tempo per capire e scegliere di conseguenza chi farà al caso nostro. Siamo consapevoli di dover affrontare un campionato più lungo e più difficile di quello dell’anno scorso a causa del rientro di certe situazioni come i play out che nell’anno appena concluso non erano presenti. Non sappiamo ancora in quale girone saremo collocati ma dovremo essere pronti anche a scendere in campo a Salerno davanti a venticinquemila persone, per questo e per altri motivi stiamo provando a costruire una squadra dotata di personalità”.

I FEDELISSIMI – Spazio anche alla descrizione dei neo acquisti spallini Fioretti e Germinale, allenati da mister Brevi lo scorso anno a Catanzaro: “Giordano (Fioretti) mi ha colpito particolarmente per la capacità di attaccare gli spazi e, oltre all’importante computo dei gol segnati, sa fare anche molta fase difensiva. Fisicamente forse fatica a fare reparto da solo, ma il lavoro che fa per la squadra è molto importante. Germinale invece, è un giocatore di sacrificio e questo probabilmente gli ha fatto segnare qualche gol in meno di quelli che avrebbe meritato. Cerco di portarlo con me in ogni squadra che alleno, perché oltre ad essere molto carismatico e quindi di aiuto per qualche compagno in difficoltà, è fisicamente molto forte: in un campionato difficile come quello che dovremo affrontare sarà una risorsa molto preziosa”.