Anche se con un pizzico di ritardo rispetto alla tabella di marcia, Kenny Hasbrouck abbraccia la Pallacanestro Ferrara. Arriva all’ombra del Castello estense nel primo pomeriggio, insieme alla moglie e ai due cani schnauzer, per essere subito torchiato dal preparatore Bonati per i test fisici. Quindi si consegna alle curiosità dei giornalisti nella sala stampa del Pala Hilton Pharma.
“Considero la seconda Lega italiana – esordisce Hasbrouck – molto competitiva, e sono qua per rilanciarmi dopo gli alti e bassi dell’ultima stagione. Mi sono confrontato con il mio agente e ho scelto Ferrara con convinzione: era la scelta migliore per me”.
Obiettivi?
“Mi piace vincere! Credo sarà importante trovare in fretta la chimica, e farò di tutto per adattarmi al meglio al gruppo. So di poter essere un leader, ma anche un giocatore che si mette al servizio della squadra”.
Caratteristiche?
“Aspettatevi il massimo impegno in difesa, sempre. Poi sono un competitivo e uno a cui piace prendersi un tiro importante, o risolvere le situazioni complicate”.
Messaggi ai tifosi?
“Farò di tutto per produrre vittorie. Voglio spegnere le energie di tutti gli attaccanti che marcherò”.
Il ritardo?
“Un misunderstanding tra me e il mio procuratore. Credevo di dover partire lunedì, invece era il giorno di arrivo a Ferrara. Quando me ne sono accorto, cinque ore prima del volo, era già troppo tardi per muovermi da casa mia all’aeroporto”.
“Con l’arrivo di Kenny – spiega il direttore sportivo Andrea Pulidori – siamo al completo. Lui va a completare, per caratteristiche tecniche, il tipo di squadra che volevamo costruire. Da lui ci aspettiamo leadership, giocate nei momenti importanti e quella solidità fisica che il pur ottimo Mays l’anno passato in alcuni frangenti di stagione non ci ha garantito. Kenny ha lo stesso talento di Julius, ma con più fisico. Questi per lui saranno giorni di riattivamento atletico; dalla prossima settimana potrà lavorare al 100% col resto del gruppo. Hasbrouck è un giocatore molto importante, ma non il solo per una categoria che ha alzato il proprio livello tecnico. Ci siamo attrezzati per reggere l’urto, e per poter recitare un ruolo non da comprimari”.