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Un amante deluso. Così si definisce Fabio Bulgarelli , seppure usando termini un po’ diversi, dopo aver annunciato di voler rinunciare, al termine della stagione 2014-2015, alla quota del 30% che detiene all’interno della SPAL. Un proposito, espresso lunedì in prima battuta con un’intervista al quotidiano Il Resto del Carlino di Ferrara, che di fatto è la naturale conseguenza di un malumore che già da un po’ sembrava covare nei pensieri dell’attuale presidente della Pallacanestro Ferrara.

Lui, imperturbabile come al solito, tuttavia preferisce addurre motivazioni economiche prima ancora di quelle emotive: “La mia scelta è dovuta soprattutto all’esigenza economica, derivante dalle mie responsabilità di presidente della Pallacanestro Ferrara. Quando si è impegnati su due fronti la situazione non è facile da gestire e, considerato che ho fatto una promessa, voglio fare in modo di riportare la squadra nella categoria in cui era al momento del mio arrivo“. Detto questo, Bulgarelli non nasconde affatto la sua delusione per come sono andate le cose tra lui e la SPAL: “Non posso negare di avere vedute diverse rispetto a quelle dell’attuale società e in particolare rispetto a quelle del presidente Mattioli. Nessun problema sul piano personale, ma negli ultimi tempi il mio rapporto con l’ambiente si è fatto sempre più distaccato. Di fatto non sono stato più coinvolto nelle decisioni importanti e per come sono non mi va di sentirmi un semplice comprimario quando posso giocare il ruolo del protagonista in una realtà diversa come quella della Pallacanestro Ferrara. Ho scelto col cuore, non certo perché forzato, consapevole che con i giusti compagni di viaggio si possono fare grandi cose. Anche se rimane un po’ di amarezza per quello che poteva essere e non è stato. Nessuno ha fatto nulla per trattenermi, nonostante gli sforzi che ho fatto dall’inizio di questa nuova avventura“.

abbonamenti 2014 - mattioli e bulgarelli

Per spiegare meglio quest’ultimo passaggio, nell’intervista già citata Bulgarelli si rammarica per “non essere riuscito a trasformare la Giacomense nella SPAL“. Un’affermazione forte, che sembra portare con sé una punta non proprio nascosta di provocazione, motivata così dallo stesso imprenditore ferrarese: “Intendiamoci: il mio proposito non è affatto quello di fare polemica. Tra le altre cose onorerò i miei impegni con la famiglia Colombarini fino a giugno proprio perché alla SPAL io voglio bene. Ma da tifoso e da dirigente avrei voluto vedere un approccio diverso, di carattere più imprenditoriale e con un maggiore coinvolgimento della città. Ho provato a portare questo contributo all’interno della società, scontrandomi con un approccio decisamente conservatore. Non credo si dica un’eresia facendo notare che la struttura societaria, salvo minimi dettagli, è rimasta la stessa della Giacomense. Ma non è detto che quel modello, così ben funzionante in un contesto diverso e con aspettative molto diverse, possa essere adatto anche per una società che ora si chiama SPAL. Dal mio punto di vista per crescere e sfruttare al meglio l’entusiasmo della piazza serve molto di più, sia in termini di investimenti, sia di valorizzazione di un brand che ha potenzialità pazzesche“.

bulgarelli e colombarini_50

L’uscita di Bulgarelli dal consiglio di amministrazione della SPAL segna così il definitivo naufragio di quell’idea di Polisportiva nata esattamente un anno fa, nel gennaio 2014, e rapidamente archiviata nell’estate successiva. “Purtroppo – ammette Bulgarelli – non ci sono mai state le condizioni vere e proprie per realizzare questo progetto, che sulla carta rimane ambizioso. Sono stati sicuramente commessi degli errori lungo il percorso, alcuni li ho senz’altro commessi anch’io. Detto questo deve essere chiaro un punto: a Ferrara oltre i Colombarini c’è il nulla più totale. La SPAL prescinde dalla loro presenza e i tifosi con loro possono stare tranquilli, perché si tratta di gente estremamente seria, oltre che solida dal punto di vista economico. Resta tuttavia da capire se c’è davvero la voglia di fare quel salto di qualità di cui si è parlato. Io per il momento non la vedo e questo mi dispiace. Per questo in futuro mi limiterò a dare un appoggio esterno, magari con una sponsorizzazione“.

Merli - Bulgarelli - Maiarelli

Con questa mossa Bulgarelli potrà quindi dedicarsi completamente alla Pallacanestro Ferrara e alla soluzione del rompicapo sulla composizione societaria. Non è infatti un mistero che ormai da mesi il presidente stia cercando soci con cui proseguire il percorso intrapreso nel 2011. “Il mio impegno nel basket sarà maggiore, fermo restando che restano alcuni nodi da sciogliere assieme all’ingegner Maiarelli e a tutti i soggetti che si stanno interessando delle sorti della società. Il prossimo mese in questo senso sarà decisivo e ci farà capire verso quali prospettive andremo incontro. Se non altro, rispetto a quanto avviene alla SPAL, nella Pallacanestro Ferrara sembra essere molto più facile far convergere sponsorizzazioni e interesse. Chi invece si è avvicinato alla SPAL spesso non si è trovato a suo agio e ha deciso di fare marcia indietro“. Aspetto quest’ultimo che lascia pensare a un difficile ricollocazione di quel 30% a cui Bulgarelli rinuncerà: “Sinceramente non credo vedremo ingressi di nuovi soci, almeno in tempi brevi, in ogni caso non con quote di quel rilievo. Non sto dicendo che non ci siano potenziali partner, perché volendo si possono anche trovare, ma semplicemente che i Colombarini potrebbero non avere interesse nell’essere affiancati“. Nonostante questa considerazione, la porta non sembra del tutto chiusa per un Bulgarelli bis all’interno della SPAL, magari più avanti nel futuro. “Perché no? – dice lui tranquillo – Resto comunque un tifoso biancazzurro e un appassionato di calcio. Ma per tornare prima devono realizzarsi alcuni cambiamenti, sia in termini di mentalità, sia nell’organigramma. Allora se ne potrà riparlare. Per il momento scelgo di stare dove mi posso davvero divertire e costruire qualcosa di bello, oltre che di vincente“.