Da Forlì al Forlì, dalla depressione all’esaltazione nello spazio di poco più quattro mesi. Dalla faccia corrucciata di Oscar Brevi al largo sorriso di Leonardo Semplici. Chi ha una buona memoria ricorderà come la gara di andata con i romagnoli, giocata a novembre, segnò probabilmente il momento più basso dell’intera stagione della SPAL. Di sicuro quello più preoccupante della gestione di Brevi. In quell’anticipo del venerdì sera i biancazzurri uscirono sconfitti di misura dal “Morgagni” (1-0 gol di Drudi), dopo aver giocato una partita estremamente brutta, peraltro contro un avversario rimaneggiato. Brevi guardò il finale di partita dalla tribuna (fu espulso) e sulla stessa tribuna, al fischio finale, il presidente Mattioli si lasciò andare a un “manderei a casa tutti”. Non accadde, ma due settimane dopo la sorte dell’allenatore fu segnata e la stagione si avviò verso un’altra svolta. Non si sapeva se positiva o negativa, ovviamente. Quella sera Leonardo Semplici occupava la medesima tribuna: chissà a cosa pensava.
Ora, dopo il netto 3-0 della gara di ritorno, Semplici e la sua SPAL vengono alzati sugli scudi e addirittura c’è chi sogna i playoff. A dire il vero il tecnico fiorentino non ha impiegato molto a farsi preferire agli occhi della tifoseria, anche quando le cose non andavano proprio al meglio, nella prima parte del suo regno. Il risultato di SPAL-Forlì però ha sancito per lui un sorpasso anche statistico sul suo predecessore. La partita di giovedì infatti è stata la diciassettesima della gestione-Semplici: Brevi fu esonerato dopo la sedicesima. Il sorpasso in termini di fatturato (punti) ha richiesto un po’ più di tempo: al momento dell’allontanamento Brevi faceva viaggiare la SPAL a quota 1.31 punti a partita e Semplici è rimasto sotto questa media per buona parte del tempo, attirando anche qualche dubbio sul suo operato. Fino all’1.08 di media con cui la sua squadra è entrata nel mese di marzo. Poi la svolta: i biancazzurri hanno ingranato la marcia e non si sono più guardati indietro. Ora anche la media punti non teme il confronto con la SPAL breviana (attualmente 1.64).
La straordinaria serie positiva dell’ultimo mese ha segnato anche un aggancio, che in caso di vittoria a Pisa potrebbe diventare un sorpasso da consegnare agli almanacchi. Cinque vittorie consecutive nella storia della SPAL si sono viste in sole due stagioni: nel 1974/1975 (serie B) e nel 2003/2004 (serie C1). La prima è legata al nome di Guido Capello (il successore di Mario Caciagli), la seconda a quello di Gian Cesare Discepoli. Quello di Semplici al momento compare a fianco dei due menzionati, da lunedì potrebbe addirittura precederli. Niente male per uno che nell’estate era finito col risultare la terza scelta della società dietro Indiani e Brevi. La SPAL, intesa come società, ha impiegato un po’ a trovare l’uomo giusto e ora sembra seriamente intenzionata a renderlo un cardine per la stagione 2015-2016, a prescindere dall’esito di quella in corso. Da questo punto di vista le recenti dichiarazioni di Francesco e Simone Colombarini somigliano a una virtuale estensione del contratto in scadenza il prossimo 30 giugno.
Sarà interessante vedere che tipo di squadra verrà costruita attorno al mister fiorentino. Il finale di stagione in crescendo ha alimentato non solo sogni, ma anche rimpianti. Alzi la mano chi non ha sentito (o letto) cose del tipo: “Se ci fosse stato Semplici fin dall’inizio saremmo ai playoff”. Tutto ciò rischia di tradursi in ambizioni enormi con cui iniziare un nuovo campionato. Gestirle non sarà semplice, farlo toccherà a Semplici. Che dovrà fare gli straordinari per mettere il suo nome a fianco di quello di un altro toscano illustre passato per Ferrara, il già citato Mario Caciagli. Il tecnico nativo di Pontedera mise insieme ventidue risultati utili consecutivi nel 1973, l’attuale allenatore è ad otto. Ma non gli si chiede tanto, solo di rimettere la SPAL nella mappa del calcio che conta davvero.