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Al ritorno da Udine la SPAL potrebbe trovare il centrocampista di qualità che va cercando da tempo. Il nome non è un mistero, si tratta di Alessandro De Vitis, classe 1992, figlio d’arte attualmente in forza alla Sampdoria. Ormai da tempo la SPAL è uscita allo scoperto, tanto che anche domenica dopo SPAL-Rende il presidente Walter Mattioli ha ribadito la presenza di una proposta al giocatore per un prestito annuale. Ora, dopo un breve tentennamento, De Vitis sembra aver preso la sua decisione: da Genova danno ormai per scontato il suo approdo in biancazzurro, tanto che già entro il fine settimana potrebbe arrivare la firma sul contratto e il conseguente inserimento nel gruppo.

Le maggiori incognite su De Vitis sono di ordine fisico: la sua ultima apparizione in una competizione ufficiale risale alla stagione 2013-2014, quando indossava la maglia del Carpi. Poi per lui è iniziato un periodo che definire nero è poco: a luglio 2014, durante il ritiro estivo della Sampdoria, si è procurato una lesione al legamento crociato del ginocchio destro che ha richiesto quattro mesi di riposo. A gennaio 2015 altra mazzata: stesso identico infortunio, stavolta al ginocchio sinistro. Altri quattro mesi di riposo forzato e stagione praticamente sfumata senza un singolo minuto in campo. De Vitis ha quindi iniziato il ritiro con la Sampdoria con la speranza di trovare una squadra in grado di reinserirlo con continuità ad alti livelli. Agli inizi di luglio uno scontro di gioco durante un’amichevole a Temù (TN) aveva fatto temere il peggio, ma si è trattato solo di una contusione. Ora, nonostante gli interessamenti di Como e Livorno, il centrocampista sembra essere pronto per ricominciare con la maglia biancazzurra.

Le qualità del giocatore sono indiscutibili: se De Vitis sta bene può garantire dinamismo, inserimenti e capacità di andare al tiro anche dalla lunga distanza. Il suo arrivo darebbe seguito a una tendenza già vista nella SPAL dell’era Colombarini, ossia il tentativo di rilancio di centrocampisti reduci da stagioni difficili. Nel 2013-2014 fu la volta di Matteo Paro (e andò bene), l’anno scorso a cercare riscatto fu Romulo Togni, con esiti altalenanti.