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Il volto di Walter Mattioli, all’indomani della polemica sull’asse Rende-Ferrara, rimane comunque tirato. Il presidente sventola davanti ai cronisti la contabile che attesta il bonifico fatto in mattinata: “Tutto risolto, come è stato detto ieri sera. Mi dispiace per questa vicenda spiacevole, credo sia stata una polemica inopportuna da parte del Rende. Comunque ora chiudiamo questo capitolo e andiamo avanti”. Guardare avanti significa attendere novità in merito alla composizione dei gironi di Lega Pro, su cui ancora non ci sono indicazioni precise: “Nella riunione che abbiamo avuto mercoledì col commissario Miele – spiega Mattioli – non sono emerse novità. Deciderà lui con i suoi collaboratori e con tutta probabilità conosceremo i gironi solo poche ore prima della presentazione ufficiale del calendario in programma il 27. Quindi nella migliore delle ipotesi ci diranno qualcosa la sera del 26. Ipotesi non ne voglio fare perché se ne sentono di ogni tipo e sapete meglio di me che in queste cose non ci si azzecca mai. Aspettiamo”. Si aspetta e si spera, sembra quasi dire Mattioli, di non finire nel girone A che si annuncia di gran lunga più competitivo del B. Ipotesi non certo campata in aria visti i recenti sviluppi dettati dalle sentenze di primo grado dei processi sportivi in corso.

Nel frattempo in Lega Pro tiene banco il tema della governance: a fine ottobre il commissario Miele lascerà la carica e i presidenti dovranno eleggere nuovi vertici. La situazione di partenza non è incoraggiante: “C’è una netta spaccatura – rivela Mattioli – tra gli ex oppositori di Macalli, che fanno riferimento a Gravina e Ghirelli, e tutto il resto. Da parte mia sono intervenuto in assemblea per invitare i presidenti a trovare una sintesi, per ricompattare la Lega e presentarsi con una certa credibilità di fronte alla Figc”. A chi gli chiede se intende fare parte ancora una volta del consiglio di Lega, Mattioli risponde lapidario: “No, non ne ho alcuna intenzione. Ho già dato in questi anni e ora voglio indirizzare tutte le mie forze per portare la SPAL a realizzare quel sogno che abbiamo tutti”.

In coda al suo incontro con i cronisti, il presidente si concede anche una battuta sul mercato: “Non prenderemo Schiavon e sapete perché? Perché il suo procuratore ci ha detto che sta bene ad Avellino e non ha intenzione di scendere in Lega Pro. Per il resto posso dire che la SPAL è a posto così: stiamo cercando solo un esterno destro con una buona dose d’esperienza in categoria e abbiamo già qualche idea al riguardo”.