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Dopo la grande vittoria sul parquet di Treviglio la corsa ai playoff dei biancazzurri è ancora apertissima, ma non ci potranno più essere passi falsi. Il primo ostacolo da superare si chiama Tezenis Verona, posizionata piuttosto in alto in classifica e reduce da due vittorie consecutive, ma in emergenza infermeria a causa degli infortuni di due giocatori fondamentali come Spanghero e Boscagin. Per questo Ferrara dovrà fare di tutto per portare a casa due punti vitali per continuare a sognare e cercare di guadagnare qualche posizione in classifica visto che due delle sue dirette concorrenti (Chieti e Ravenna) dovranno affrontare rispettivamente Mantova e Imola che, seppur in casa, sono partite insidiose.


UN GIRONE FA

TEZENIS VERONA – BONDI FERRARA  75-55
PARZIALI: (18-11); (18-18); (26-14); (13-12)

TEZENIS VERONA: Boscagin 12, Da Ros 2, Chikoko 13, Rice 15, Spanghero 8, Saccaggi 6, Cortese 11, Ricci 3, Michelori 5, Bernardi, Petronio, Ba n.e. All.: Marco Crespi

BONDI FERRARA: Rush 18, Ebeling, Lestini 3, Ibarra 4, Bucci 4, Losi 2, Salafia 2, Verrigni, Henderson 4, Ferrara, Ghirelli, Brkic 18. All.: Alberto Morea

Partita durata in sostanza soltanto tre quarti, in cui Verona ha dimostrato di essere meglio organizzata e più convinta dei propri mezzi. Nel primo periodo di gioco le percentuali dal campo di entrambe le squadre sono piuttosto rivedibili (11/33 complessivo dal campo) e solo questo permette alla Bondi di rimanere aggrappata alla partita, arrivando al primo mini break sul 18-11. Al ritorno in campo però le cose iniziano a farsi grigie: Verona comincia a premere sull’acceleratore soprattutto dalla lunga distanza ed è solo un Brkic da 10 punti nel quarto ad evitare il massacro dei biancazzurri. All’intervallo lungo il punteggio è sul 36-29. Come visto troppe volte quest’anno, il terzo periodo può rivelarsi deleterio per i ragazzi di coach Morea. Così è stato anche questa volta: 5 palle perse in rapida successione, primo canestro dal campo da 3’33” dalla penultima sirena e Verona che allunga fino al +19 (62-43). Gli ultimi dieci minuti non fanno che confermare la superiorità degli scaligeri che portano a casa 2 punti in scioltezza.


I LEADERS (media a partita)

Punti
FERRARA: Rush 17.2
VERONA: Cortese 13.3/Rice 14.4 (16 partite giocate)

Rimbalzi
FERRARA: Brkic 8.2
VERONA: Chikoko 8

Assist
FERRARA: Losi 4.5
VERONA: Saccaggi 3

Palle Recuperate
FERRARA: Losi 2.2
VERONA: Rice 1.9 (16 partite giocate)


I DUELLI CHIAVE

Bucci vs Rice: in questo caso quando Rice è in fase offensiva tutta la difesa estense dovrà essere reattiva nello staccarsi sul lato debole per andare ad aiutare sulle penetrazioni dell’americano, perché come sappiamo, non è certo il punto forte di Bucci. Considerando il risvolto del duello invece, Bucci è un cecchino nel tiro sia piazzato sia in movimento, per questo Rice o chiunque sia il suo diretto marcatore dovrà essere piuttosto reattivo sui blocchi che i compagni porteranno per cercare di liberare l’italoamericano.

Rush vs Cortese: forse il duello che vale la partita. Cortese è un giocatore completo sotto tutti i punti di vista, che predilige il gioco in contropiede e in 1vs1, ma anche capace di piazzare canestri importanti sugli scarichi dei compagni. Per quanto riguarda l’1vs1 sappiamo benissimo che Rush è eccellente nel difendere questo tipo di situazioni, grazie alla sua stazza e soprattutto al suo movimento di piedi. Per quanto riguarda il piazzato invece, dovranno esser bravi i compagni a ruotare quando Erik andrà in aiuto sulle penetrazioni (situazione che si verifica con continuità). Ribaltando la questione, gli 1vs1 di Rush, nonostante Cortese sia un difensore affidabile, sono sempre difficili da contenere a causa della sua potenza nei movimenti. In questo caso, però, quelli a dover stare attenti sono i compagni del quintetto nel fare i passaggi, perché l’esterno scaligero è bravissimo a giocare sulle linee della palla, anticipando e correndo in contropiede.

Brkic vs Chikoko: due giocatori sostanzialmente diversi, come spesso accade quando si paragona un centro di categoria a Brkic. Da una parte abbiamo un lungo atletico, abituato a giocare in post basso, ma anche in grado di mettere palla per terra per giocare 1vs1 fronte a canestro. Grande rimbalzista soprattutto offensivo (3.2 di media) e presenza imponente in mezzo all’area, Chikoko pecca un po’ nel tiro da fuori, per cui all’occorrenza gli può essere concesso un minimo di spazio nel caso in cui riceva la palla lontano da canestro. Situazione assolutamente da evitare, invece, se ti trovi contro David Brkic, capace di punirti con continuità anche e soprattutto dalla lunga distanza. Per cui come al solito coach Crespi dovrà scegliere se concedere questo tipo di situazione al lungo biancazzurro, oppure far uscire forte Chikoko e lasciare “vuoto” il pitturato per le pentrazioni dei piccoli.