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Alla presentazione del primo acquisto spallino Antenucci, è intervenuto ovviamente anche un emozionatissimo Walter Mattioli. Il numero uno biancazzurro non ha tradito le aspettative e si è sbilanciato come è solito fare, scaldando i tanti tifosi ferraresi giunti al Castello Estense.

“Visto che vogliamo soltanto salvarci (ride) abbiamo cominciato la campagna acquisti prendendo Antenucci. Ieri ho presenziato alla prima riunione di B e tutti i presidenti, anche delle grandi squadre, erano meravigliati di come una neopromossa come la SPAL fosse stata in grado di attirare un giocatore come lui. Io ho risposto ridendo, ma questo è soltanto il primo messaggio che la SPAL e Ferrara mandano a tutti. Qualche presidente faceva un po’ la voce grossa, come quello dell’Hellas Verona: facile fare certi discorsi quando si parte con venticinque milioni più di contributi derivanti dalla A. I campionati si vincono con la forza e con l’organizzazione, ma aver un qualc baiocc in più l’è mei (ride). Tra le altre cose mi hanno informato che è uso offrire il pranzo o la cena al presidente della squadra ospite: io penso proprio di non offrire un bel niente, ag dag na sciabulà in tla front, altarché zzena“.

Sostenuto dagli applausi dei presenti, il presidente ha voluto togliersi anche qualche sassolino dalle scarpe: “Leggo da più parti della paura di scendere subito, gente che scrive che faremo la stessa fine della SPAL del 1993… ma basta! Smettiamola con questi discorsi che non servono a niente. Stiamo cambiando molte cose, facendo del nostro meglio: abbiamo risolto la questione stadio anche se nessuno ci voleva. A proposito, quando sarà ora di ospitare il Bologna, poi rideremo noi. Mi dispiace soltanto che la presentazione dei campionati non sarà a Ferrara, ma a Cesena, ma mi han chiesto di pazientare un po’ di tempo perché siamo una neopromossa, aspetteremo”.

In chiusura qualche parola anche sul reale motivo della conferenza stampa, ossia la presentazione del nuovo acquisto: “Antenucci l’ho convinto personalmente. Gli ho detto che a Ferrara si vive bene, si mangia bene e ci sono delle belle donne. Mi ha risposto: ‘Pres, lascia perdere, a son spusà’. Prima di firmare mi ha detto che ha scelto Ferrara con il cuore senza guardare l’aspetto economico. Beh, lui ha detto così ma a mi la m’è tremà la man (ride)”.