Il taglio degli alberi attorno allo stadio, necessario per rendere il Mazza un impianto omologato per disputare il campionato di Serie B, è stato un argomento piuttosto caldo negli ultimi giorni. Da una parte le istituzioni e i progettisti, dall’altra un gruppo di cittadini ai quali questa decisione proprio non è andata giù. La critica rivolta (in primis) all’amministrazione comunale è quella di aver operato in maniera troppo frettolosa, senza valutare adeguatamente altre soluzioni che non prevedessero di tagliare parte degli alberi. Nelle ultime ore i contestatori hanno fatto sapere dell’esistenza di un progetto alternativo a quello approvato dalle istituzioni del quale, a loro dire, erano al corrente amministrazione comunale e società SPAL: per tutti questi motivi sono state chieste le dimissioni degli assessori Merli e Modonesi.
La risposta delle istituzioni non è tardata ad arrivare: tramite una conferenza stampa tenutasi in Castello Estense, hanno voluto dare la loro versione il Sindaco Tagliani, gli assessori Modonesi e Merli e il progettista ing. Travagli.
IL SINDACO TAGLIANI
“Abbiamo deciso di fare questa conferenza stampa perché riteniamo si sia oltrepassato il limite e perché siamo stanchi di sentire delle balle che riguardano l’operato della nostra amministrazione. Abbiamo ormai ricevuto qualcosa come ventotto esposti presso la Procura della Repubblica, i Carabinieri e le autorità varie. Non siamo minimamente preoccupati per un possibile blocco dei lavori in quanto conosciamo l’intelligenza della perone che li ricevono. Quello che mi preoccupa, invece, sono gli attacchi degli ultimi giorni ai miei tecnici che sono stati letteralmente dileggiati da veri dilettati allo sbaraglio. Probabilmente queste persone hanno voluto approfittare di un momento per farsi un po’ di pubblicità, ma avrebbero fatto meglio ad andare a Uomini e Donne o all’Isola dei Famosi. A parte il fatto che questa amministrazione detiene il record comunale di piantumazioni (356 solo lo scorso anno), la comunicazione dei vari interventi non è certo stata fatta dall’oggi al domani, ma mi risulta ci siano state diverse conferenze stampa alle quali ho partecipato anche io: se i contestatori avessero avuto qualcosa da dire avrebbero potuto farlo in quei giorni, non certo adesso. Il progetto che dicono di aver presentato (che non è depositato da nessuna parte) e del quale l’amministrazione comunale ne sarebbe stata a conoscenza, è in realtà un fascicoletto di poche pagine che è più uno studio di fattibilità che un progetto degno di questo nome”.
L’ASSESSORE MODONESI
“Il progetto-non progetto, lo chiamerò così, è un documento privo di validità in quanto non è stato approvato positivamente da nessuna commissione. E’ stato redatto da qualcuno che ha fatto uno studio di fattibilità, senza tener conto di tutte le norme in tema sicurezza disposte dagli organi istituzionali. E’ come se io decidessi di fare un lavoro in casa dell’assessore Merli e non glielo comunicassi: è facile capire che non funzionano così le cose. Mi preme sottolineare una cosa. I contatti con il progettista Travagli e con tutti gli organi competenti vanno avanti da circa due anni e possiamo garantirvi che sono state prese in considerazione tutte le strade percorribili. L’alternativa sarebbe stata quella della costruzione di un nuovo stadio in una zona diversa dal centro, con un investimento di trenta milioni di euro con relativo indebitamento per Ferrara di non si sa quanti anni”.
Per togliere ogni dubbio, è stato contattato telefonicamente anche l’ingegner Longhi, ispettore tecnico della Lega Calcio: “Un impianto sportivo per ospitare le partite di serie B deve essere dotato assolutamente di un area riservata di adeguate dimensioni e di un’altra per l’installazione dei tornelli. Un albero davanti ad un’uscita di sicurezza non ci può stare, per ovvie ragioni. Il progetto che l’amministrazione sta portando avanti è l’unico che ha seguito l’iter necessario (approvazioni da parte di Questura, Vigili del fuoco, Coni e FIGC)”.
IL PROGETTISTA TRAVAGLI
“Considerate le norme vigenti in ambito sicurezza e il poco spazio a disposizione attorno al Mazza, l’unica strada percorribile è quella presentata in conferenza stampa ormai diverse settimane fa. Le richieste da parte degli organi di vigilanza prevedevano il taglio di trentadue alberi, ma dopo averle provate tutte, e sopratutto dopo qualche deroga, siamo riusciti a dimezzare il numero di interventi sul verde pubblico. Più di così è fisicamente impossibile fare”.