Dopo Antenucci, in casa SPAL arriva anche l’ufficialità anche degli acquisti (entrambi con la formula del prestito con diritto di riscatto) di Paolo Ghiglione e Simone Pontisso rispettivamente da Genoa e Udinese. Due talenti classe 1997 che fanno parte dei 27 pre-convocati del ct Vanoli per l’Europeo Under 19 in programma in Germania dal prossimo 11 luglio. Con loro, tra gli altri, anche altri obiettivi veri o presunti della SPAL come Meret (Udinese), Romagna (Juventus), Cassata (Juventus), Minelli (Fiorentina) e Favilli (Juventus)
In attesa di vedere Ghiglione e Pontisso in azione in azzurro e successivamente in biancazzurro, abbiamo raccolto le loro impressioni.
Paolo Ghiglione
“E’ bello poter dire ufficialmente di essere un giocatore della SPAL. Sono davvero molto contento di avere l’opportunità di poter giocare a Ferrara perché è una piazza importante. L’ho scelta perché durante la trattativa ho sentito la fiducia da parte del ds e della società, inoltre mi è piaciuto il progetto che hanno sui giovani. Per questo ho preferito la SPAL ad altre squadre che mi hanno cercato a fine stagione. Ho saputo che ha firmato anche Pontisso: non abbiamo ancora esperienze tra i grandi, se non tanto allenamento un prima squadra, però sono convinto che ci faremo valere. Metterò tutto me stesso per far bene, spero che questa esperienza mi faccia crescere. Mi aspetta un bell’impegno perché la Serie B è un campionato lungo e difficile. Per questo bisogna lavorare tanto e farsi trovare sempre pronti”.
Simone Pontisso
“Sono molto contento di aver firmato con la SPAL e di poter giocare in una piazza così importante come Ferrara. Da quando ho finito la stagione con la Primavera dell’Udinese ho avuto anche altre richieste, ma alla fine ho scelto la SPAL perché è una società seria e gloriosa con tanta storia alle spalle, anche in serie A. Mi hanno stimolato sia il fascino che il progetto che mi è stato presentato, poi tutti mi hanno parlato bene di Ferrara, descrivendomela come una città in cui si vive bene. Ragionando con la mia famiglia e parlando con il mio procuratore mi sono convinto che questa che mi si presentava davanti fosse un’occasione da cogliere al volo, importante per la mia crescita professionale. Ho tanta voglia di migliorare sotto tutti i punti di vista. Come gioco? Sono un giocatore abbastanza tecnico, altro non saprei dire perché non sono abituato a giudicarmi: preferisco che lo facciano gli altri, nel bene e nel male. L’anno scorso ho esordito in serie A, ma questo non vuol dire che giocare la serie B sia facile, anzi, tutt’altro: è un campionato molto difficile ed equilibrato, di alto livello. Spero di giocare più partite possibili per crescere. In molti mi hanno paragonato a Vieira, un gran giocatore, ma non mi interessa più di tanto. Ognuno è libero di dire ciò che vuole. Io penso di non essere il tipo di giocatore che era lui, intanto voglio concentrarmi per migliore la fase difensiva”.