Il primo mese di mercato è andato, ne rimane un altro. Trenta lunghi giorni in cui tutte le squadre cercheranno di mettere a segno i colpi necessari per completare i propri organici. La SPAL non fa eccezione: con gli arrivi a Ferrara (già definiti da tempo) di Meret, Pontisso, Ghiglione e Cerri, mister Semplici potrà lavorare quasi a pieno regime, ma ci sono ancora tre caselle da occupare. Una riguarda il difensore centrale che dovrà prendere idealmente il posto di Cottafava. Non è un mistero, Hernan Dellafiore rimane la prima scelta e la SPAL pare disposta ad aspettare sviluppi sulla sua situazione, pur tenendo d’occhio altri profili. Sensazione confermata anche dalle parole di Davide Vagnati nell’ambito di un’intervista rilasciata ad Enrico Testa:
“Abbiamo quattro o cinque alternative a Dellafiore. Ma sono tutti tosti e non è facile arrivarci. E’ un ruolo fondamentale, non si può sbagliare. Il giocatore che prenderemo dovrà sostituire Cottavafava che era il nostro leader. Non è detto che debba arrivare per forza uno di esperienza, le vie del mercato sono infinite ma dobbiamo prendere un giocatore che ci dia garanzie assolute. Non possiamo sbagliare”. Su Dellafiore, che sarebbe perfetto da tutti i punti di vista, sei rassegnato? “No. Anche perché finché il mercato è aperto può succedere tutto. Certo la situazione è complicata perché il Latina lo ha dichiarato incedibile e mi viene anche da ridere perché se si vendono Higuain e Pogba…”.
A centrocampo invece potrebbero arrivare ben tre giocatori. Uno dovrebbe essere quasi certamente Gianvito Misuraca, in prova ormai da due settimane con la squadra. Il centrocampista palermitano sembra aver convinto staff e dirigenza e potrebbe firmare un contratto annuale già nel corso della prossima settimana. Sembrano esserci buone speranze anche per uno tra Alberto Picchi (1997, Empoli) e Francesco Cassata (1997, Juventus). E il terzo? “Dovrà essere un giocatore con caratteristiche precise che abbiamo in mente – ha detto mister Semplici dopo l’amichevole di sabato pomeriggio – ma non necessariamente un ‘vecchio’“.