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Pazienza. La parola d’ordine per il mercato della SPAL è questa. Pazienza. Perché se da un lato il debutto in campionato si avvicina più velocemente di quanto si possa immaginare (mancano “solo” 21 giorni), dall’altro c’è la consapevolezza – più che mai tangibile – di dover spendere bene, anzi benissimo, i soldi stanziati per la stagione 2016-2017. La settimana che volge al termine è servita alla società per studiare attentamente la posizione sullo scacchiere ed elaborare una strategia che possa portare alla conquista dei due pezzi decisivi che mancano. Anzi, tre, se si considera che l’arrivo di Picchi (1997, Empoli) è stato sostanzialmente annunciato da Walter Mattioli nella giornata di giovedì, a margine della conferenza stampa sul nuovo sponsor. Restano in ballo gli ormai soliti noti: il difensore e il centrocampista.

Pazienza, si diceva. Nella fattispecie quella di aspettare il momento giusto, il periodo più appropriato, lo spiraglio per un’occasione. La pazienza di attendere un Hernan Dellafiore con cui un accordo di massima c’è già da tempo, ma che il Latina non vuole mollare senza un’adeguata contropartita. Pare che i pontini vogliano poco meno di duecentomila euro per l’italo-argentino, cifra difficile da spendere a cuor leggero per un giocatore che a gennaio 2017 compirà 32 anni. La SPAL sta valutando strade alternative, consapevole che un cifra simile – se proprio la si deve sborsare – sarebbe meglio investirla in un profilo più giovane. Nel frattempo si è creata un’altra esigenza: quella di inserire a centrocampo un giocatore dotato di forza, estro e soprattutto esperienza consolidata in serie B.

Valiani? Della Rocca? Munari? Forse siamo fuori strada. E viene da chiedersi: se per una volta avesse ragione il chiacchiericcio popolare? Da alcuni giorni su forum e gruppi di Latina e Frosinone si è iniziato a parlare di un interessamento della SPAL per Pasquale Schiattarella, centrocampista napoletano in forza proprio al Latina.

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Un interessamento che, fatte le dovute verifiche, sembra quantomeno credibile. Ruolo e caratteristiche collimano alla perfezione con l’identikit tracciato da Vagnati e Semplici. Schiattarella, classe 1987, ha iniziato a farsi notare con l’Ancona nella stagione dell’ultima promozione in B dei marchigiani (2007-2008) prima di diventare un punto fermo del Livorno per tre stagioni e mezza (con un’altra promozione, in A, nel 2013). Dopo un anno – a cavallo tra due stagioni – a La Spezia, ha trascorso sei mesi al Bari e infine si è accasato appunto al Latina dove ha messo insieme 20 presenze e 3 gol nell’ultima stagione. Corsa, grinta, capacità di giocare l’uno contro uno e di trovare la porta, sia da grande distanza, sia con inserimenti in area di rigore. Ma anche capacità di interdizione ed esperienza.

Attualmente Schiattarella risulta corteggiato dalla Salernitana (che gli avrebbe offerto un triennale), ma la trattativa non sembra voler decollare per davvero, tanto che i granata starebbero per tornare alla carica con il Cagliari per Munari. In un calciomercato dove i direttori sportivi parlano poco (anche giustamente), la rete è ormai diventata la terra delle trattative e degli annunci. Li fanno i giocatori, le società, e ovviamente anche i tifosi. Che sognano, ironizzano, sbeffeggiano e qualche volta ci prendono pure. La speranza, per la SPAL, è che il tifoso del Frosinone ci effettivamente abbia preso. Il contratto di Schiattarella non è certo di quelli leggeri (pare 200mila a stagione fino al 2018) e questo fa capire quanto un’operazione del genere possa essere complicata. Tuttavia pensare ad un maxi-affare sull’asse Latina-Ferrara non è così fantascientifico. Magari con una sorta di promozione da prendi due e paghi uno. Se davvero la strategia della SPAL dovesse essere questa, il mercato si chiuderebbe con due botti notevoli (quelli prefigurati da Mattioli), ma soprattutto si avrebbe la conferma della risolutezza della famiglia Colombarini nel dare a mister Semplici l’organico adatto per conquistare una salvezza tranquilla, se non qualcosa di più.