A margine del raduno della Pallacanestro Ferrara abbiamo fatto quattro chiacchiere con Francesco Pellegrino, prossimo centro titolare della Bondi, reduce da una buona stagione in A2 Ovest nelle fila del Basket Barcellona (dove è arrivato in prestito dal Banco di Sardegna Sassari lo scorso febbraio), chiusa con 11 punti, 8 rimbalzi e due stoppate di media. In pochi lo conoscono ancora, ma il lungo di Ragusa è pronto a stupire.
Francesco, coach Tony Trullo in sede di presentazione ti ha definito come un giocatore che può stupire tutti, una sorta di scommessa.
“Sì, lo so. Le scommesse è sempre bello vincerle e io voglio ripagare la fiducia che lo staff tecnico e la società hanno riposto in me”.
Cosa ti ha spinto a scegliere Ferrara?
“L’interesse che Trullo ha dimostrato nei miei confronti sin dai primi giorni di mercato. Cosa mi ha detto? Abbiamo parlato più che altro del tipo di gioco che aveva in mente e di come lui vede il basket. In questi giorni avremmo modo di approfondire maggiormente il discorso tattico parlando di schemi e situazioni di gioco”.
Pensi di essere il giocatore in grado di spostare l’ago della bilancia?
“Sinceramente, lo spero. L’idea è quella e sono totalmente positivo al riguardo. Però, come al solito in questi casi, sarà poi il campo a parlare”.
Le qualità ci sono, visto il tuo trascorso a Sassari con cui hai esordito in Eurolega…
“A Sassari non ero un giocatore protagonista, ma non ho mai nemmeno chiesto di esserlo. Sono comunque contento di aver vissuto un’esperienza del genere, fondamentale per il mio percorso di crescita”.
Quello che hai imparato nel periodo trascorso in Sardegna pensi possa essere utile per affrontare un girone difficile come quello Est di A2?
“Sono consapevole di essermi imbarcato in un’avventura non semplicissima: il girone è difficile e ricco di partite molto sentite. Ci sarà da sudare parecchio, ma allo stesso tempo penso che ci divertiremo. Tanto dipenderà dal nostro approccio mentale: bisogna lavorare tanto, giorno dopo giorno. Non dobbiamo partire ponendoci limiti, possiamo arrivare in alto”.
Quest’anno sarai il centro titolare di una squadra di A2, pensi che possa essere la tua stagione della svolta?
“A tutti gli effetti, se tralasciamo per un attimo i due mesi trascorsi a Barcellona, il prossimo sarà il mio vero e proprio primo anno da titolare. Iniziare una stagione dall’inizio e sentire tanta fiducia nell’aria è tutta un’altra cosa. Spero che tutto vada per meglio: sia per me, che per la squadra ma anche per una piazza che vive di pallacanestro come Ferrara”.
I due mesi che hai trascorso in Sicilia, però, sono stati la molla che ha fatto scattare in Trullo la voglia di averti nella sua squadra. Sei stato bravo a calarti nel ruolo di protagonista.
“Sì, a Barcellona mi sono trovato bene e questo mi ha permesso di giocare al massimo delle mie potenzialità, riuscendo a far registrare anche buone statistiche. Scendere di categoria mi ha aiutato, ma non pensiate sia stato facile come bere un bicchier d’acqua. L’impatto che personalmente ho avuto con la A2 è stato ottimo, ma è stato frutto di un duro lavoro. Peccato che la stagione scorsa si sia conclusa con una retrocessione, quest’anno deve andare in maniera diversa e voglio tagliare più traguardi possibili”.
Dopo alcuni anni parecchio sfortunati chissà se la Dea Bendata abbia finalmente deciso di non voltarti più le spalle.
“Tocchiamo ferro! Io tra una cosa e l’altra, causa infortuni, sono stato lontano dai parquet per più di un anno e mezzo. Ma nonostante ciò non mi sono mai dato per vinto e ho continuato a lavorare sodo perché ho sempre tanta voglia di giocare a basket”.
Almeno inizialmente i riflettori saranno puntati sulle corazzate bolognesi, su Verona e Treviso: avrete meno pressione mediatica addosso. Può essere un vantaggio?
“Questi ragionamenti preferisco non farli perché credo che sulla carta nessuno parta sconfitto in partenza. E’ vero, alcune squadre hanno allestito roster importanti ma ogni partita ha una storia a sé. Noi proveremo a vincerne il più possibile”.