Da Zamuner ad Arini, da San Donà di Piave a Napoli, da Terni a Ferrara, da centrocampista a centrocampista. Se si fa eccezione per la comunanza del ruolo, c’è parecchia distanza tra il gol che inaugurò la B della SPAL nel 1992-93 (Ternana-SPAL 1-1) e quello contro il Vicenza che ha spezzato un digiuno di ventitré anni per i tifosi biancazzurri.
Mariano Arini, col gol dell’1-0 ai biancorossi, a suo modo è già entrato nella storia dell’Ars et Labor. Lui, senza scomporsi troppo, ne fa motivo di orgoglio: “E’ una bella soddisfazione soprattutto per una tifoseria che veniva da ventitré anni di attesa. Sono contento per la bella vittoria. Sinceramente ce l’aspettavamo e ci eravamo augurati andasse così perché volevamo iniziare bene davanti ai nostri tifosi. C’era davvero tanta gente e la curva era strapiena. La vicinanza delle tribune al campo ci ha permesso di sentire bene l’entusiasmo del pubblico”.
Il gol del centrocampista napoletano ha aperto la strada verso un successo non solo meritato, ma che può dare una spinta notevole al morale di tutto l’ambiente: “Era importante fare risultato anche perché a Benevento avevamo perso abbastanza immeritatamente. Domenica c’era tanta attesa e tanta curiosità e ci tenevamo a partire col piede giusto davanti al nostro pubblico, anche per dare serenità e lavorare tranquilli durante la settimana. Eravamo carichi come dovevamo essere, sapevamo che la gente aspettava la partita da anni e volevamo fare il meglio”.
I tre punti sono arrivati grazie anche alla superiorità numerica, ma Arini si dice convinto che la SPAL avrebbe fatto risultato anche in qualunque altro caso: “Chiaramente l’espulsione ha indirizzato la partita, ma l’episodio era un chiaro segnale che anche undici contro undici potevamo fare male al Vicenza, perché siamo arrivati subito a tu per tu col portiere. Siamo stati noi bravi, perché non è automatico che anche con l’uomo in più si possano fare tre gol e creare dieci palle gol. Abbiamo fatto una buonissima partita, anche se ci sono ancora cose da migliorare, ma l’obiettivo è continuare su questa strada perché il mister ha una bella idea di calcio che noi stiamo cercando di attuare. La concretezza? Dobbiamo essere tutti più precisi, perché non è facile creare sempre così tanto”.
Adesso la testa è ad Ascoli: “Sarà una trasferta difficile e mi aspetto una partita maschia, tipica da serie B. L’Ascoli è un avversario tosto e ci aspetta una partita piena d’insidie, ma ci siamo fiduciosi”.