Nel momento in cui la SPAL è sulla ribalta mediatica nazionale era inevitabile che nella conferenza stampa di presentazione di SPAL-Brescia si finisse col parlare di temi che hanno relativamente a che fare con la partita. Leonardo Semplici sta facendo i conti con una popolarità probabilmente senza precedenti e il riferimento a un futuro in serie A contenuto in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport ha aperto qualche interrogativo sul futuro dell’attuale tecnico spallino:
“Io la serie A l’ho nominata per fare un ragionamento preciso: – ha detto Semplici col sorriso – onestamente non credo succederà mai che un presidente di una squadra di A si svegli e decida di chiamare me tra tutti quelli che ci sono. Ho solo detto che me la dovrò conquistare sul campo, qui o in altro posto, come ho fatto in tutte le volte precedenti. Non so se succederà mai, ma non metto limiti alla provvidenza perché penso sia giusto essere ambiziosi. Lo sono i calciatori, lo sono i dirigenti e lo sono anche gli allenatori. Detto questo, il mio pensiero ora è rivolto esclusivamente a quello che c’è da fare ogni giorno con la SPAL. Dobbiamo mantenere lo stato di forma e portare la SPAL a una classifica in linea con le aspettative. Se poi arriverà altro tanto meglio. Non dobbiamo esaltarci, perché ormai non siamo più una sorpresa, ma una realtà di questo campionato e dietro l’angolo troveremo sempre squadre che vorranno batterci. Sta a noi far durare quest’onda d’entusiasmo”.
Non solo: il mister ha abilmente utilizzato una domanda sul suo futuro (il contratto in scadenza a giugno 2017) per spostare l’attenzione su un’altra questione particolarmente attuale, quella dello stadio: “La firma sul contratto? Facciamo che l’unica firma che vorrei mettere al momento è sulla petizione per la riapertura della gradinata del Mazza, perché vedere così tanto entusiasmo attorno alla squadra e sapere che rimangono fuori tanti tifosi è un po’ triste. In un momento del genere penso che la potremmo facilmente riempire di pubblico”.
Difficile dargli torto visto il sold-out ampiamente annunciato col Brescia. Guardando invece al campo, la squadra di Brocchi ha qualche problemino sia col rendimento fuori casa (1 vittoria, 2 pareggi, 3 sconfitte) sia con le assenze. Ma Semplici come di consueto ha mantenuto un profilo equilibrato: “Nell’arco di un campionato le assenze le hanno tutti per un motivo o per l’altro, ma ciò non toglie che il Brescia sia una squadra pericolosa, che ha solo tre punti in meno di noi e che gioca sempre a viso aperto. Hanno tantissimi giovani guidati da alcuni giocatori di grande esperienza e personalità come Caracciolo e Pinzi. Stiamo preparando al meglio la partita, consapevoli che dovremo fare una prestazione di spessore come a Novara”.
La formazione della SPAL, per stessa ammissione del mister, dovrebbe essere molto simile a quella uscita vincitrice dal “Silvio Piola”, con le dovute eccezioni. Branduani in porta vista l’assenza forzata di Meret, il ritorno di Lazzari sulla fascia destra (“Ma Ghiglione ha dato buone risposte”) e l’inserimento di Zigoni (nonostante la febbre dei giorni scorsi) in avanti al fianco di Antenucci, visto che Cerri è con l’Under 21. Potrebbe anche rivedersi Schiavon nella lista dei convocati dopo tempo immemore: “Eros è un toro – ha detto Semplici – sicché potrebbe anche essere convocato, nonostante abbia fatto una sola settimana di allenamenti a pieno ritmo. Valuteremo bene con lo staff medico. Potrebbe essere salutare anche solo fargli riassaporare l’atmosfera del gruppo nel giorno della partita”.