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Durante la conferenza stampa in cui il direttore sportivo Davide Vagnati ha confermato la propria volontà di continuare il progetto iniziato oramai tre anni fa con la SPAL, rispedendo al mittente la proposta del Parma, è intervenuto il presidente biancazzurro Walter Mattioli per spiegare nei minimi dettagli come si è evoluta la situazione: “Se ho ritrovato il sorriso? Sì, già da ieri a dir la verità. Comunque, nonostante in un primo momento sia stato uno shock, non è successo assolutamente nulla di così trascendentale: a Davide hanno fatto un’offerta perché si vede che è sotto gli occhi di tutti quanto stia lavorando bene qua a Ferrara, cosa del tutto normale, a parte il modus operandi del Parma che ritengo scorretto, perché se qualcuno vuole un giocatore o un dirigente lo contatta durante il mercato. In più hanno dato per certe notizie che non lo erano. Comunque, una volta ricevuta questa offerta si è preso del tempo per pensare e non posso biasimarlo. Ma la cosa importante è che sia venuto subito da me a comunicarmelo, senza tenere la società all’oscuro di tutto. Una volta rientrato Simone Colombarini da un viaggio di lavoro ne abbiamo discusso tutti insieme lunedì mattina, in maniera molto serena”.

I complottisti magari hanno subito pensato che tutto ciò fosse stato architettato da Vagnati per strappare un aumento di ingaggio o un prolungamento del contratto in scadenza nel 2018, ma lo stesso ds ha smentito tutto, così come ha poi confermato Mattioli: “Non è mai stata un questione di soldi. Semplicemente è arrivata una proposta da una società blasonata e importante che vuole ritornare al più presto ai fasti di un tempo. Ha dovuto riflettere solo per questo. D’altronde Davide è un ragazzo giovane, penso che sia normale vacillare un attimo quando piazze così importanti per il calcio italiano ti cerchino. Ho apprezzato il fatto che abbia voluto fare tutto alla luce del sole, nulla all’oscuro, tenendo sempre un comportamento corretto ed esemplare”.

Per il presidente la chiave di volta è stata ancora una volta una società molto affiatata e che si comporta come se fosse una famiglia allargata: “Questa è la seconda casa di Vagnati, la sua vita sportiva. La SPAL di Francesco e Simone Colombarini e la sua dirigenza sono un nucleo indissolubile. Al termine del colloquio che abbiamo avuto ieri sera Davide mi ha abbracciato e con le lacrime agli occhi mi ha detto ‘domani (oggi; ndr) vado a spiegare tutto’. Io mi sono raccomandato che ascoltasse non la sua testa, ma il suo cuore: se si fosse reso conto che a Ferrara, dove ha fatto un lavoro fino ad ora encomiabile, stava bene ci sarebbe dovuto rimanere. Alla fine ha scelto di portare a termine quello che aveva cominciato, meglio così perché è senza alcun dubbio un punto di riferimento per il gruppo. Ho tirato un respiro di sollievo perché in questo modo lo zoccolo duro della parte tecnica della società che sta lavorando alla grande è ancora intatto e possiamo concentrarci su altri obiettivi: migliorare l’area commerciale e il rapporto con la nostra fantastica tifoseria. Anche su Semplici possiamo stare tranquilli: noi vogliamo continuare con lui e lui vuole rimanere qui”.