La giovane SPAL di Roberto Rossi è pronta ad affrontare un 2017 cercando di confermare e migliorare quanto di buono fatto nell’ultima parte del 2016. Per concludere il girone d’andata e inaugurare il nuovo anno c’è un impegno di tutto rispetto: la Lazio (sabato alle 14,30 al “Fersini” di Formello) che nell’ultimo lustro ha vinto Campionato, Coppa ed è un habitué nelle fasi finali delle competizioni.
La SPAL ripartirà senza il proprio capitano, infatti il centrocampista Corrado Concas (’97) è ritornato in prestito al Tamai in serie D. In entrata, però ecco una nuova scommessa sull’asse Inter-Spal: il regista mancino di origini campane Gaetano Maranzino. Classe 1999, piede educato e buona struttura, Maranzino arriva all’Inter, nei Giovanissimi, nel giugno del 2013 dalla società dilettantistica partenopea San Sebastiano Mazzeo, nella stessa sessione di mercato con Andrea Pinamonti gioiello della cantera nerazzurra. Nella scorsa stagione è stato tra i protagonisti della formazione Allievi sconfitta nella finale Scudetto dall’Atalanta. In questa prima parte di stagione ha trovato poco spazio ed ecco la chiamata della SPAL. Il ragazzo avrà bisogno di tempo per ritrovare la forma migliore ed esprimere le sue doti. Ci vorrà ancora del tempo per vedere all’opera in biancazzurro anche Leo Tompte.
In attesa di altri movimenti, mister Rossi durante la sosta ha dovuto fare i conti con l’influenza e le assenze di Strefezza, aggregato alla prima squadra di Semplici, e Di Pardo e Ubaldi convocati in rappresentativa: “Le convocazioni di Di Pardo e Ubaldi servono da parametri al lavoro svolto. Ci occupiamo della crescita e miglioramento dei ragazzi, quando raggiungono questi traguardi vuol dire che si sta lavorando nella giusta direzione. Spero di trovarli in buone condizioni, perché Di Pardo ha giocato una partita e mezza in due giorni, mentre Ubaldi ha subito una botta al ginocchio dopo la prima partita e già veniva da un infortunio”. La SPAL che ha chiuso il 2016 con un 3-0 al Brescia spera di ripartire col piede giusto, ma la Lazio è un’avversaria difficile. Il tecnico Bonatti ha portato al terzo posto un gruppo di ’98 e ’99 che nella stagione precedente non aveva brillato, ma ha anche trovato l’apporto del centrale Dovidio e soprattutto dell’attaccante Alessandro Rossi, autore di 17 reti in 11 presenze. L’attaccante, che ha esordito in A contro il Crotone, dovrebbe mancare. Ma non mancano le alternative ad un gruppo che ha battuto Hellas Verona, Fiorentina e Milan, inciampando solo nei derby con il Latina (in campionato) e Roma (in Coppa Italia un pesante 5-0): “Ci sono tante individualità di qualità, ma la forza della Lazio è che sa essere squadra. Oltre a Rossi ci sono la mezzala Folorunsho, il terzino destro Spizzichino e il centrale Miceli. Rezzi dovrebbe essere infortunato, hanno preso un centrale greco (Baxevanos dall’Aris Salonicco) e poi hanno Muzzi e Portanova un 2000, due figli d’arte. Si schierano col 4-4-2, qualche volta col rombo, ma spesso giocano con i tre trequartisti. Sarà una prova difficile, ma ci metteremo tanta determinazione per abbassare il gap tecnico”.