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La venticinquesima ora. Non è solo il titolo di un film di Spike Lee, ma anche l’esatto momento in cui il dg Davide Vagnati si è accorto che il secondo colpo ad effetto del mercato invernale della SPAL dopo Sergio Floccari non sarebbe stato messo a segno. Doveva essere Francesco Lodi, centrocampista dell’Udinese, che per gran parte dell’ultimo giorno di trattative è stato accostato con insistenza al biancazzurro, ma che sul più bello non ha trovato l’accordo con le parti coinvolte nell’affare.

L’opinione di Vagnati è chiara a riguardo: “Non ho visto in lui la voglia necessaria per venire ad indossare i nostri colori”. Una valutazione umana, ma non solo: “La possibilità di portarlo alla SPAL era concreta, ma non è successo quello che volevamo succedesse e dopo aver valutato altri fattori come la coesione del gruppo e il lato economico dell’operazione abbiamo preferito restare come siamo attualmente, ovvero con una rosa che ci dà ampie garanzie sia a livello umano che tattico. Un grande acquisto avrebbe anche potuto alterare gli equilibri che caratterizzano il nostro spogliatoio”. Poi entra nel dettaglio della trattativa: “La nostra idea è sempre stata la stessa: chi vuole venire alla SPAL deve farlo alle condizioni della SPAL. In questo caso abbiamo visto un po’ di incertezza e un matrimonio dev’essere fatto bene, non nella speranza che tutto vada per il verso giusto in futuro. Non volevamo forzature e sembrava che il giocatore non avesse tutta questa voglia di sposare il nostro progetto. In più all’Udinese le cose andavano bene così, quindi la trattativa non è andata in porto. Insomma, adesso la nostra maglia deve fare gola, non lo dico per presunzione, e non abbiamo mai avuto intenzione di svenarci”.

Per un centrocampista che non è arrivato, un altro ha svuotato l’armadietto di via Copparo, ed è Alberto Picchi, rientrato alla casa base Empoli dopo sei mesi di prestito. E ora si parla di coperta corta nella zona nevralgica del campo: “No, non credo che le cose stiano così. Numericamente ci siamo. E’ vero che abbiamo sfoltito un po’ la rosa seguendo le richieste dello staff, ma le scelte ci sono. In più trattenere tesserati che avevano espresso il desiderio di andare altrove per giocare con più continuità sarebbe stato controproducente. Preoccupati per la possibile squalifica di Arini? Ho letto attentamente tutte le carte, poi ci penserà la giustizia sportiva a fare le sue valutazioni. Se dovesse effettivamente accadere il peggio faremo con i cinque che abbiamo, senza dimenticare i giovani della Primavera. De Pardo è un prospetto interessante, ce lo ha chiesto anche la Juventus”.

Impensabile attingere dal mercato degli svincolati: “Non è nella nostra politica. Non vogliamo soluzioni di ripiego e chi viene a Ferrara deve avere gli occhi che brillano. Per Lodi non è stato così, ha fatto la sua scelta e va rispettata”. Bilancio sul mercato, in sostanza, del tutto positivo: “Riuscire a tenere tutti i nostri pezzi pregiati ci dà grande soddisfazione. Dalla B e dalla Lega Pro sono arrivate richieste per Finotto e Zigoni, mentre in entrata l’arrivo di Floccari ha dimostrato quanto la SPAL faccia sul serio: è stato un investimento importante che ci sembrava giusto fare. In più da parte di Sergio c’è sempre stata la volontà di venire qua e l’età non è mai stato un problema per noi”.

Su Pecorini, esterno finito alla Virtus Entella, ma entrato prepotentemente in orbita SPAL nelle ultime ore di mercato: “Tramite il suo agente aveva espresso l’intenzione di venire a Ferrara, ma siamo contenti di Ghiglione. Altre alternative come vice Lazzari? Strefezza può esserci utile, così come altri ragazzi del settore giovanile. Si dice sempre di dare spazio ai giovani e noi stiamo lavorando anche in questa direzione”. In tal senso, è certa la partecipazione della SPAL al Torneo di Viareggio: “Abbiamo messo a segno alcune operazioni in entrata anche in quest’ottica. I nostri giovani stanno facendo molto bene e meritano fiducia.

A proposito di giovani. Il 20 maggio inizierà il Mondiale Under 20 in Corea del Sud: “Dalla riunione in Lega è emerso che la nazionale ha il diritto di prendere almeno un 1997 per squadra, qualora ne servissero di più. Il periodo è cruciale per il campionato di B, ma mi è stato promesso che non ci verrà tolto Meret. Perdere il portiere titolare sarebbe stato un problema”.