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Chissà se Davide Vagnati, da nativo di una città dalla fortissima tradizione marinara, ha mai letto o sfogliato Moby Dick. Fatto sta che nel parlare della SPAL vista a Verona, il dg della SPAL è finito con l’usare un concetto espresso nella prima parte del capolavoro di Herman Melville. “Non credo che alla SPAL lunedì sera sia mancato il coraggio, – ha detto Vagnati – credo invece che la squadra abbia giocato con la giusta dose di coraggio e criterio, considerati la forza dell’avversario, l’ambiente, il pubblico e la posizione in classifica”.
Sembra di sentire il primo ufficiale Starbuck, nel capitolo XXVI: “Nella mia lancia non voglio nessuno che non abbia paura della balena”. Con questo – scriveva Melville nei panni di Ismaele – pareva voler dire non solo il coraggio più affidabile e utile è quello che proviene dalla corretta valutazione del pericolo che si ha di fronte, ma che un uomo completamente senza paura è un compagno molto più pericoloso di un codardo.

Fine della citazione letteraria, si torna alla realtà più terrena e prosaica. La SPAL a Verona ha cancellato il ricordo di quella vista all’andata e questo per Vagnati è un ottimo segno: “Ho visto una squadra che ha fatto una gara molto positiva e ha chiuso la partita con una consapevolezza ancora maggiore per il prossimo futuro. Avere la forza di andare a Verona e creare quattro palle gol contro creata da loro non è da tutti e questo racconta la nostra crescita in termini di identità. Risultati del genere ci inducono a pensare che se siamo lì è perché lo meritiamo”.

Il calendario ora dice che a Ferrara arriverà il Perugia per l’ennesimo esame di maturità. Il Grifo è proprio dietro alla SPAL in classifica, a sei punti di distanza e all’andata si impose con un gol nel finale. Vagnati non esita a definire “difficilissima” la sfida con la squadra di Bucchi: “Hanno una rosa importante ed a gennaio hanno inserito giovani di Lega Pro di buon livello. Hanno tutto per arrivare in fondo e lottare le prime posizioni. Dovremo essere bravi a mettere da parte subito eventuali carenze psicologiche derivanti dalla fatica accumulata dopo lunedì e voltare pagina”. E se si chiede al dg se l’appuntamento viene vissuto come un’occasione per scavare un solco tra le prime quattro e le inseguitrici, lui non si nasconde: “Dico la verità: conta il nostro risultato, ma è chiaro che stiamo parlando di uno scontro diretto. Vincendo metteremmo nove punti di distanza e diventerebbe un balzo importante per la griglia playoff. Ma è prematuro fare calcoli. Tutto questo ha un peso psicologico, ma sul fronte dell’aritmetica vale molto relativamente. Se non si ha continuità si perdono comunque punti importanti per strada”.
C’è anche la componente fatica da soppesare, visto che il Perugia ha goduto di due giorni di riposo in più rispetto ai biancazzurri: “Non deve essere un alibi, anche se sul breve gli impegni ravvicinati tolgono inevitabilmente qualcosa. Ma penso che la rosa sia adeguata e che lo staff sia in grado di valutare con grande attenzione la condizione di tutti. Abbiamo dei ragazzi di valore e al momento non ci sono infortuni preoccupanti”.

In compenso, vista la velocità con cui la SPAL si è trasformata da una neo-promossa a caccia della salvezza a una contendente per la serie A, viene da chiedersi se non stia accadendo tutto troppo in fretta: “Da un lato c’è questo dato di fatto che ci rende orgogliosi dei nostri progressi, dall’altra mi viene da dire che se dovessimo fare i playoff sarebbe qualcosa di straordinario rispetto agli obiettivi iniziali, soprattutto se pensiamo alla storia recente di questa piazza. Ma il potenziale della SPAL è testimoniato anche dai tremila che sono venuti a Verona. Se dovesse capitare l’imponderabile – Vagnati si guarda bene dal pronunciare le parole ‘Serie A’ – sarebbe tutto di guadagnato e sarebbe bello potersi confrontare con altre realtà. Altrimenti sarà nostro compito ripartire con la mentalità giusta e con l’obiettivo minimo di mantenere la categoria, attraverso la programmazione e l’individuazione di ragazzi che possono dare una mano nel futuro. Questo perché siamo realisti e convinti che per la SPAL stare in B sia il minimo.

Considerato poi che… l’imponderabile menzionato da Vagnati, ossia la promozione nella massima serie, allo stato attuale rappresenta una possibilità, il dg ha l’obbligo di farsi trovare pronto: “Sta a ogni buon dirigente farsi trovare pronto per qualunque tipo di scenario. Sia se saremo di sopra per salvarci a tutti i costi, sia se la proprietà chiederà di salvarsi in serie B con una squadra fatta esclusivamente da giovani. Credetemi se dico che una promozione non mi sembra esattamente una fonte di preoccupazione da non dormirci la notte (sorride). Vogliamo crescere sempre, non a caso anche domani ci sarà una riunione per approfondire il discorso dello scouting dei giocatori e rendere la nostra ricerca più efficiente”.

Da Vagnati arriva anche la conferma di un’indiscrezione – lanciata da Il Resto del Carlino – sulle trattative per il rinnovo di contratto a mister Semplici: “E’ vero, stiamo parlando e l’ipotesi di un rinnovo su base biennale è realistica. E’ nostra intenzione continuare il rapporto col mister e mi sento di dire che anche Semplici condivide questo desiderio. Però siamo ancora agli albori della trattativa. Non c’è particolare ansia, perché diversamente dai giocatori gli allenatori non possono firmare preliminari con altre squadre. Ci sta ovviamente che un tecnico come lui possa avere addosso gli occhi di tanti, ma io sono fiducioso anche perché non mi pare che – almeno in serie B e con rare eccezioni – si possa trovare qualcosa di meglio della SPAL. Chiaro che se dovesse arrivare la chiamata di una grande squadra di serie A sarebbe dura competere, ma questo vale per tutti. Vediamo come procederà la trattativa”. E se fosse Vagnati a essere chiamato dal piano superiore? “Sto bene dove sono e sono orgoglioso di poter svolgere il mio lavoro, mettendoci la faccia ogni giorno”.