La storia rimane la stessa dell’andata: dopo la vittoria di ottobre, la SPAL regola il Carpi anche a domicilio per 4-1 e si regala un’altra meritata settimana da capolista in serie B. I biancazzurri mantengono il vantaggio sul Frosinone in vista del confronto di domenica e addirittura allungano sull’Hellas Verona affondato a Vercelli. Al “Cabassi” la SPAL ha fatto vedere di ragionare da grande squadra, partendo forte, consolidando il suo vantaggio e gestendolo, anche con qualche fisiologico momento di sofferenza. Il tutto di fronte a mille ferraresi che legittimamente hanno cantato “giochiamo in casa” per gran parte del tempo.
La mentalità della grande squadra è quella che ti permette di iniziare la partita, aspettare l’avversario quel tanto che basta per capire come è disposto e poi colpirlo dove è più debole. I biancazzurri resistono senza troppo affanno alle prime sortite di Lasagna e Mbakogu, con Meret sostanzialmente inoperoso, e poi passano al contrattacco, punendo le falle lasciate dal Carpi tra la linea a cinque dalla difesa e quella del centrocampo a tre con un inserimento impeccabile di Arini imbeccato da Lazzari. Il centrocampista napoletano inquadra il bersaglio e trova il palo, ma non c’è problema perché sul rimpallo viene rispettato un principio quasi scientifico: il primo ad arrivare è Floccari per il tocco dello 0-1. Tutti dietro a difendere il risultato? Neanche per sogno. Come il pugile che vede l’avversario appoggiato alle corde lo lavora ai fianchi e gioca di furbizia per assestargli un bel dritto in piena faccia. Schiavon è intelligente ad aspettare il tamponamento di Lollo in piena area e ad inducere Nasca a fischiare il rigore. Dagli undici metri Antenucci è glaciale e spiazza Belec. Il tutto nei primi undici minuti. Il Carpi ovviamente non la prende troppo bene e se non altro reagisce con una certa furia. I biancorossi creano anche situazioni pericolose, ma non finalizzano. Un po’ per inadeguatezza degli attaccanti, un po’ perché la difesa della SPAL è granitica. Struna, Lollo e Lasagna battezzano Del Grosso come l’anello debole della catena ed entrano spesso dalla sua parte, ma per fortuna di Meret non arrivano conclusioni complicate. Sul fronte opposto Floccari rimane il pericolo numero uno e al 19′ dimostra di essere giocatore di intelligenza superiore allargandosi, prendendo il fondo e mettendo in mezzo un cioccolatino che Del Grosso decide di non scartare con un sinistro alto da tre metri. La partita si vivacizza: Mbakogu arriva a un centimetro dalla deviazione davanti a Meret, dall’altra parte Belec deve mettere una pezza sul tentativo di Antenucci propiziato dal lancio di Castagnetti. Poi al 38′ arriva il lampo che fa brillare gli occhi ai tifosi della SPAL: Floccari dà un altro saggio della sua quasi onnipotenza disegnando un sinistro all’incrocio dei pali (da fuori area) su sponda di Antenucci. Delirio al Cabassi, dalla panchina si alzano e fanno il tipico gesto del “tanta roba” prima di poter abbraccia il bomber calabrese. Che per il Carpi non sia giornata si ha conferma in chiusura di tempo: Fedato pesca Mbakogu in area, ma il numero dieci di casa trova Meret a dirgli di no.
La ripresa si apre con il cambio per il Carpi: fuori Lasicki e dentro Bifulco per tornare al 442, visti gli scarsi risultati del 532. La SPAL inserisce il pilota automatico e fa girare il pallone, ma non fa i conti con i rischi che questo comporta. Gli avversari infatti ci credono il tanto che basta per riaccendere la speranza e all’8′ trovano l’1-3. Il gol arriva con una ribattuta da corta distanza di Lasagna – dopo un salvataggio mostruoso di Lazzari su Mbakogu – sugli sviluppi di un’azione ben rifinita da Mbakogu e Struna. Vedendo Lazzari particolarmente nervoso (l’azione del gol nasce da una rimessa mal eseguita), Semplici corre ai ripari inserendo Ghiglione, anche per evitare all’esterno di Valdagno un cartellino giallo che gli sarebbe costato la partita col Frosinone. Come prevedibile, la pressione del Carpi rimane alta e al 17′ il Cabassi si infiamma per un presunto contatto in area tra Poli e Cremonesi sugli sviluppi di un corner. La SPAL si chiude nel bunker e vede gli avversari collezionare angoli, in attesa del varco giusto per calmarne i bollenti spiriti. Questo sembra aprirsi al 26′, quando Floccari giganteggia sulla trequarti e offre a Ghiglione una conclusione davanti a Belec. Un tempestivo recupero di Gagliolo però tiene in partita il Carpi. Ancora più clamorosa è l’occasione costruita (e sprecata) dalla coppia Antenucci-Floccari che si trovano praticamente due contro due ma non riescono a concludere verso Belec. Nel finale si registrano ulteriori proteste del Carpi su un presunto tocco di braccio di Vicari sugli sviluppi di un destro dal limite di Fedato. Ma ormai per la squadra di Castori c’è poco da fare, se non guardare Zigoni infilare il gol del 4-1 contropiede su un perfetto lancio di Arini. E’ il sigillo su un dominio incontrastato.
CARPI-SPAL 1-4 (pt 0-3)
CARPI (532): Belec; Struna, Lasicki (dal 1′ s.t. Bifulco), Poli, Gagliolo, Letizia; Lollo (dal 19′ s.t. Bianco), Mbaye, Fedato; Lasagna (dal 31′ s.t. Beretta), Mbakogu. A disp.: Petkovic, Sabbione, Seck, Carletti, Romagnoli, D’Urso. All.: Castori.
SPAL (352): Meret; Bonifazi, Vicari, Cremonesi; Lazzari (dal 14′ s.t. Ghiglione), Arini, Castagnetti, Schiavon, Del Grosso; Antenucci (dal 33′ s.t.), Floccari (dal 46′ s.t. Finotto). A disp.: Marchegiani, Gasparetto, Silvestri, Giani, Pontisso, Shaka Mawuli. All.: Semplici.
Arbitro: sig. Nasca di Bari (ass.ti: De Troia e Santoro; IV uomo: Curti)
RETI: 8′ p.t., 38′ p.t. Floccari (S), 11′ s.t. Rig. Antenucci (S); 9′ s.t. Lasagna (C), 45′ s.t. Zigoni (S)
Ammoniti: Schiavon (S), Fedato (C), Del Grosso (S)
Note: pomeriggio grigio, temperatura primaverile,campo in discrete condizioni. Angoli: 11-4. Recuperi: 1′ p.t., 4′ s.t..