Latina, Ferrara, Spezia, Ferrara, Terni, Ferrara. Il treno che può portare la SPAL in serie A prevede ancora sei stazioni intermedie, ma la speranza neanche troppo nascosta di Leonardo Semplici è che si possa viaggiare con velocità da freccia rossa e arrivare addirittura in anticipo a destinazione: “Ci sono sei finali tra noi e quello che potrebbe essere un traguardo incredibile, ma potrebbero essere anche meno se saremo bravi e concentrati in ogni partita. Pensiamo sicuramente positivo, ma rimaniamo anche con i piedi per terra. Finora abbiamo fatto tantissimo, attraverso sacrifici e un lavoro che viene da lontano, e se non arrivassimo in fondo sarebbe molto spiacevole”.
Parole fin troppo eloquenti. Il vantaggio della SPAL sulle inseguitrici Hellas e Frosinone è consistente (+5), ma non così ampio da poter inserire il pilota automatico, anche quando – come sabato – si va sul campo dell’ultima in classifica che non vince da due mesi: “Il Latina non se la passa bene per via dei problemi societari, ma rimane una squadra pericolosa che ha già dimostrato all’andata di poterci mettere in difficoltà. E’ stata una delle poche che in casa ci ha tenuto testa, facendo una bella prestazione. Ora sembra che qualcosa si stia muovendo sul fronte societario e probabilmente vorranno rispondere sul campo dopo un momento complicato. Contro la Salernitana sono rimasti in partita fino all’1-1, poi una volta preso il secondo gol non sono riusciti a recuperare. Purtroppo quando c’è qualcosa che non va fuori dal campo c’è una ricaduta sul lavoro settimanale. Mi auguro che anche contro di noi possano accusare qualche problema, ma che abbiano grande bisogno di punti per credere nella salvezza è un dato di fatto, quindi se la giocheranno a viso aperto”.
Con l’impegno casalingo contro il Cittadella praticamente dietro l’angolo (si torna in campo martedì 25 per l’ultimo turno infrasettimanale) viene spontaneo pensare al turnover, ma Semplici smentisce di avere questa idea: “In linea di massima la formazione sarà quella che ha giocato contro il Trapani, anche perché lunedì abbiamo visto due partite in una. Una prima metà in cui siamo andati molto male e una seconda in cui siamo sembrati trasformati con gli stessi undici. Questo ci deve far capire che l’approccio deve essere differente, dobbiamo essere più scaltri e più svegli per non farsi sorprendere dagli avversari. Non sempre si può rimontare. In queste ultime sei partite non ci possiamo permettere passaggi a vuoto. Lunedì nel primo tempo sembravamo in difficoltà dal punto di vista fisico, ma nella ripresa abbiamo visto che non era così. Si trattava solo di dire ai ragazzi di stare calmi e di fare quello che sanno fare. E’ una dimostrazione di quanto pesi la condizione psicologica. Le partite si fanno sempre più dispendiose in termini di energie mentali e in questa fase il riposo diventa più determinante dell’allenamento”.
Si va avanti nutrendosi di motivazioni e quando si lotta per una serie A che manca da mezzo secolo queste non dovrebbero mancare: “Dobbiamo sempre pensare – sottolinea Semplici – ai sacrifici personali e familiari che tutti stiamo facendo per rimanere a questi livelli. Ci stiamo giocando qualcosa di storico e straordinario, anche se credo ci renderemo completamente conto di tutto ciò solo in futuro. Non abbiamo ancora fatto niente, ma se arriveremo in fondo impiegheremo un po’ per capacitarci di cosa è successo. Parlo di noi, ma anche degli stessi tifosi. Certo è che se dovessimo farcela un giorno parleranno della SPAL di Semplici e di questa società che hanno fatto la storia, raggiungendo un traguardo unico e rarissimo”.
Sei mesi fa ben pochi avrebbero azzardato una scommessa sulla SPAL in corsa per un posto in paradiso. Semplici come la pensava? Il mister sorride e spiega: “Da Natale ho capito che avremmo potuto fare qualcosa di più dell’obiettivo iniziale della salvezza. Non dico vincere il campionato, però finire in una zona di classifica medio-alta. Il girone di ritorno ha dato altri risultati perché gran parte della squadra ha fatto propria la mentalità che abbiamo provato a trasferirle. La convinzione nei propri mezzi è cresciuta sempre di più. Però non è il caso di andare troppo in là con certi discorsi. Di sicuro una delle soddisfazioni più grandi è avere smentito gli addetti ai lavori che ci davano per retrocessi in partenza. Siamo salvi da quanto, tre mesi? Non si tratta di dire che avevamo ragione noi, ma aver dimostrato sul campo di aver fatto un lavoro eccezionale con la società e i ragazzi”.
La SPAL ha costruito buona parte delle sue fortune al Paolo Mazza e in calendario restano solo tre appuntamenti davanti ai tifosi ferraresi. Semplici spera di poter vedere lo stadio pieno nel vero senso della parola: “E’ sempre un peccato vedere un pezzo di gradinata vuota. Sarei per organizzare una petizione per far riaprire l’intero settore, perché i tifosi saranno determinanti per arrivare a un obiettivo straordinario. Sarebbe giusto che tutti potessero godersi questa SPAL”.