Domanda retorica. Cosa potranno mai chiedere dei giornalisti sportivi a un direttore generale di una società che si appresta a fare il salto in serie A? Davide Vagnati allarga le braccia appena sente pronunciare la parola “mercato”: “Davvero volete farmi questo genere di domande? Dai, facciamo almeno finire il campionato”. Beneficio generosamente concesso. Allora avanti con gli spunti d’attualità. Mentre siede al tavolo della sala stampa al centro “Gibì Fabbri”, il dg tiene addosso il giubbotto. Forse sarebbe un abbigliamento più consono per i colleghi di Verona e Frosinone che si trovano rispettivamente a -7 e – 8: “Sapete che a me non piace guardare in casa d’altri. Voglio che l’ambiente rimanga umile e senza proclami presuntuosi. Dobbiamo continuare a fare quello che stiamo facendo perché ci stiamo rendendo conto tutti di quanto sia difficile vincere in questo periodo. Ieri abbiamo fatto fatica contro un Cittadella che ci ha messo in grande difficoltà”.
La SPAL sabato pomeriggio è attesa a La Spezia da un ambiente a dir poco inferocito dopo il gol non convalidato a Granoche nel corso della sfida di Frosinone. La società ligure non ha fatto parlare alcun tesserato dopo la partita del “Matusa” ed è intervenuta sul tema arbitraggi con un comunicato dai toni particolarmente severi. Il sospetto è che in questi casi, nel dubbio, possa arrivare il classico aiutino. Vagnati non crede in queste cose: “Ognuno si prende le proprie responsabilità a livello di comunicazione. Ieri a Frosinone c’era un gol regolare abbastanza evidente per lo Spezia. Se la società crede che un messaggio forte sia la strada giusta fa bene a intraprenderla. Ma non credo che un intervento di quel tipo sia pensato per ottenere qualcosa a favore nelle partite successive. Ci vedo solo un legittimo malessere per un gol non dato. Per il resto non mi permetto giudicare. Quello di La Spezia in generale è un campo difficile perché ha una curva che si fa sentire ed è una squadra di livello, che ha capacità economica e obiettivi importanti non da quest’anno. Sono anche convinto che se ci verranno dati duemila posti nel settore ospiti li riempiremo tutti e avremmo anche noi un gran bel supporto”.
Di certo c’è che l’aritmetica parla chiaro e già sabato potrebbe essere tempo di festeggiamenti: “I numeri dicono questo – ammette Vagnati – però è difficilissimo perché andiamo a giocare contro una squadra forte che si sta giocando i playoff. Sarà difficile vincere la partita e poi potrebbe non bastare. Perugia e Cittadella stanno bene, Hellas e Frosinone devono fare punti per rimanere lì. Certo è che aver dato distacchi come quelli attuali a tutte queste squadre fa capire quanto sia stato incredibile il nostro cammino”. Peraltro festeggiare davanti alla tv non sarebbe affatto un problema: “Poco importa se succede sul campo o mentre siamo sul divano. Chiaro che farlo nel giorno della partita darebbe più gusto, ma è un problema da poco. Penso di più al fatto che festeggiare con tre giornate d’anticipo sarebbe davvero tanta roba”.
In coda c’è un pensiero per Giani e Zigoni, due del gruppo storico, a segno col Cittadella: “E’ stata una gioia immensa vedere segnare questi ragazzi che sono con noi da tanto tempo. Loro due, Lazzari e Silvestri sono quelli che ci portiamo dietro dal primo anno con Semplici. Dal nostro punto di vista, senza la disponibilità di un budget faraonico, il senso di appartenenza e la voglia di rivincita sono fondamentali”.