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L’edizione di lunedì 5 giugno de “La Gazzetta dello Sport” include anche una bella intervista di Nicola Binda a Walter Mattioli, in cui il presidente fa alcune considerazioni particolarmente interessanti sulla serie A e sui progetti per il futuro.

L’ACCOGLIENZA IN LEGA
“De Laurentiis è stato il primo a conoscermi. Un bel gesto da un grande presidente come lui. Mi ha detto: ‘Adesso verranno tutti a chiederti più soldi, mandali a casa!’ E’ uno esperto lui”. Poi sono venuti anche Marotta, Baldissoni, Fassone… fa piacere, la SPAL è vista con simpatia, credo che il nostro ritorno in serie A faccia piacere a tanti”.

IL LEGAME COL PASSATO
“Basta guardare indietro. Era logico farlo, essere nostalgici. Prima di ogni partita di campionato abbiamo presentato un campione del passato. Ora basta, guardiamo al futuro, alla famiglia Colombarini e a questo gruppo che è arrivato in serie A e cercherà di rimanerci. Si è chiuso il ciclo di tre anni con due promozioni, ne apriamo un altro per stare in A a lungo”.

LA PROSSIMA SPAL
“Dovrà essere umile, con fame di risultati. Non conta il nome, non vogliamo il giocatore che viene per dimostrare di essere il più forte, ma quello che sa calarsi nella nostra realtà. Li abbiamo sempre trovati, speriamo di farlo anche in serie A. La rosa italiana? Questa è l’unica convinzione che dovrò tradire: qualche straniero arriverà”.

LO STADIO
“Rimane troppo piccolo ed è un rammarico. Abbiamo richieste per 20mila persone, saremo a 12.500. In certe partite rimarrà fuori tanta gente. Gradualmente dovremo arrivare a 16mila”.

LA PARTITE DA BATTICUORE
“San Siro, lo Stadium, l’Olimpico… però il derby col Bologna sarà molto particolare, è la partita che i tifosi sentono di più”.