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La riservatezza, nel calciomercato degli anni Dieci, te la scordi. Capita così di veder spuntare in rete la foto di un avvistamento di Davide Vagnati nei pressi di Casa Milan, in attesa di entrare e sedersi al tavolo dei rossoneri. Allora via con le suggestioni, anche perché di nomi di giocatori rossoneri ne sono usciti a iosa in chiave SPAL: Locatelli, Vangioni, Ely, Gabriel, Zigoni, Plizzari. Il dg biancazzurro è andato a tastare il terreno, per capire chi può essere portato a Ferrara e a quali condizioni. A dar retta alle cronache del post-incontro, piuttosto celeri nel fornire un resoconto alquanto sintetico, l’appuntamento non sarebbe andato benissimo (si è letto addirittura di “fumata nera”), anche se per la verità si trattava solo di porre delle basi. Un fatto è certo e non è noto certo da oggi: comprare in questa fase è problematico se non si ha un budget particolarmente sostanzioso.

Con l’approdo in serie A, inevitabilmente, i grandi club sono meno disponibili a concedere sconti. In sostanza questo è emerso dal confronto tra SPAL e Milan. Posto che Locatelli attende di essere valutato da Montella, la morale è: se si vogliono Vangioni, Ely, Gabriel e pure Zigoni bisogna contribuire sensibilmente agli ingaggi (non bassissimi) e magari accollarsi pure il costo del cartellino, almeno nel caso dell’attaccante già tre volte spallino. Non sembra esserci un margine per la conferma del prestito del Cobra, almeno non ora, perché si sarebbero fatte avanti altre realtà di serie B. Sicché il Milan non ha fretta di cedere, visto che la concorrenza potrebbe generare un buon affare.

Al di là di come sono andate le cose a Casa Milan, c’è da annotare un generale attendismo, perché la tendenza al momento è quella di sparare alto. Le società più grandi chiedono alle piccole di contribuire con percentuali notevoli agli ingaggi, i club mettono cartellini a prezzi quasi inaccessibili e i procuratori tendono a fare richieste di contratti triennali come nulla fosse. E’ fisiologico e parte integrante del funzionamento del mercato in questa fase. E’ probabile quindi che la SPAL alla partenza per il ritiro possa contare su pochi volti nuovi, in attesa che le pretese vengano abbassate. Non sorprenderebbe se i primi innesti fossero “under”, o comunque giovani di qualità.

Di incoraggiante, nella giornata di giovedì, sembra esserci la piega che hanno preso le trattative per Mattiello (1995, Juventus), Oikonomou (1992, Bologna) e Rizzo (1992, Bologna): per i tre sono state posti base solide per un prestito e potrebbero davvero essere i primi arrivi della campagna di rafforzamento per la serie A.