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Tra Marios Oikonomou e Sauli Vaisanen, alla fine la spunta Felipe Dias da Silva dal Belo. Con un’operazione fulminea (che comunque non chiude all’arrivo di un altro centrale o anche due), sembra proprio che Davide Vagnati abbia messo le mani sul forte ed esperto difensore dell’Udinese, come riportato da Gianluca Di Marzio. Un nome assolutamente nuovo, ma che nello scenario attuale non stona minimamente, visti i continui contatti tra SPAL e Udinese – club che detiene il cartellino del brasiliano classe 1984 – per i vari Meret e Matos. Di fronte ad un’offerta di circa 700mila euro i bianconeri avrebbero ceduto, privandosi di una delle loro bandiere, ma incassando comunque una cifra più che ragionevole (il suo attuale contratto con i friulani scade il 30 giugno 2018).

Un’ottima carriera ad Udine, con in mezzo persino un gol al “Camp Nou” contro il Barcellona nell’unico anno in Champions League per la squadra allenata all’epoca da Serse Cosmi, e qualche esperienza lontano dal “Friuli” nel suo curriculum. Prima alla Fiorentina, poi a Cesena e ancora a Firenze, ma senza grosse fortune, prima di ritrovarsi a Siena. In seguito Parma e una breve parentesi a Milano sponda Inter, prima del ritorno alla casa base, dove ha disputato le ultime due stagioni ritagliandosi uno spazio importante: nella stagione 2016-2017 ha collezionato 32 apparizioni in bianconero, di cui 31 da titolare, con un gol alla seconda giornata contro l’Empoli. La sua cessione alla SPAL arriva come un fulmine a ciel sereno perché proprio pochi giorni fa era stato lo stesso brasiliano ad affermare di voler rinnovare il contratto in scadenza con l’Udinese, ma evidentemente i continui dialoghi tra le due dirigenze coinvolte hanno portato a questo repentino cambio di rotta.

Che giocatore è Felipe? Impossibile non averne mai sentito parlare perché il suo nome, soprattutto tra il 2003 e il 2010, è spesso venuto fuori sia per meriti calcistici, che per questioni di mercato e quando la Fiorentina lo comprò definitivamente nell’estate del 2010 dovette sborsare nel complesso (tra prestito e riscatto) una cifra superiore ai 9 milioni di euro. Poi la serie infinita di prestiti prima del ritorno a Udine nel 2015, dove sotto la guida di Colantuono, De Canio e Delneri, ha saputo disimpegnarsi in tutti i ruolo mancini della difesa, sia a 4 che a 3.

Ipotesi suggestiva: e se Vagnati, oltre all’accordo con la società e il giocatore, si sia fatto promettere altro? Più di mezzo milione di euro per un giocatore classe 1984 in scadenza tra un anno è una cifra consistente, ma se a rafforzare l’intesa fosse arrivato l’ok da parte dell’Udinese per il rinnovo del prestito di Alex Meret per un altro anno tutti sarebbero felici e contenti. La SPAL in primis.