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Altro colpo per la SPAL, che mette le mani su… Davide Vagnati. Nel corso della presentazione del nuovo assetto dirigenziale (ne parliamo a parte), dagli uffici del centro “G.B. Fabbri” è arrivata anche la notizia del rinnovo ufficiale dell’uomo mercato biancazzurro, investito della carica di responsabile dell’area tecnica. L’accordo, fino al 2020, arriva otto mesi dopo il caso-Parma e rimpiazza un contratto con data di scadenza 2018. In mezzo c’è stata una promozione in serie A e tante altre soddisfazioni, per cui il rinnovo è arrivato quasi naturale, al pari di quello di Manuel Lazzari, altro pupillo di Mattioli e della proprietà.

Il diretto interessato, dopo aver sottolineato la sua gratitudine per presidente e proprietari, ha così commentato: “Per me inizia una nuova era: quello che ho fatto fino all’anno scorso è importante, ma per come interpreto io questo lavoro bisogna mettersi in discussione quotidianamente per cercare di portare a Ferrara i profili migliori, non solo dal punto di vista economico, ma anche umano. Voglio continuare su questo percorso, perché ha portato sia risultati sul piano tecnico, sia su quello gestionale. La nostra vittoria della serie B col diciottesimo budget della categoria dimostra che non è solo con i denari che si fa calcio, ma anche con passione e competenza”.

Dopo gli arrivi di Mattiello, Rizzo, Felipe e Oikonomou, Vagnati ha confermato che nei prossimi giorni potrebbero esserci ulteriori innesti. A partire dalla trattativa che dovrebbe riportare alla SPAL Alex Meret: “Con l’Udinese ne stiamo parlando, ma potrebbe essere necessario aspettare ancora qualche giorno. Quello che ci fa ben sperare è la volontà del ragazzo di ritornare a Ferrara e in questi casi il pensiero del calciatore è determinante. Ma tante società, anche estere, lo stanno osservando da vicino. Il suo cartellino ha una valutazione molto alta, ma anche qualora dovesse lasciare l’Udinese sarebbe realistico pensare a un prestito secco”.

Nel reparto arretrato, invece si pensa a come rimpiazzare, almeno numericamente, Giani e Silvestri, e le attenzioni sono rivolte tutte al mercato scandinavo, con Sauli Vaisanen dell’AIK Solna e Momodou Pa Konate del Malmo in pole position per vestire biancazzurro. Domani Vagnati sarà a bordo di un volo Milano-Copenhagen per poi proseguire verso Stoccolma, con l’obiettivo di tornare a Ferrara in compagnia dei due giocatori acquisiti a titolo definitivo: “L’intenzione è di definire queste due operazioni. Purtroppo quando sia ha a che fare col mercato estero ci vuole pazienza, in Italia siamo rapidi e disponibili a tutte le ore, nel nord Europa se la prendono un pochino più comoda. Vaisanen è un difensore centrale di buona prospettiva, sa giocare sia a 3 che a 4, come gli è accaduto con la nazionale finlandese. Konate invece è un esterno mancino che ha qualità fisiche e tecniche per coprire l’intera fascia. Ha vinto un Europeo U21 con la Svezia ed ha già debuttato in nazionale”. Per stessa ammissione di Vagnati, il Malmo potrebbe temporeggiare, in attesa delle due partite del secondo turno di qualificazione di Champions League, in programma rispettivamente mercoledì 12 e mercoledì 19 (contro i macedoni del Vardar).
A differenza di Felipe e Oikonomou, stranieri con trascorsi italiani, Vaisanen e Pa Konate dovrebbero inserirsi in un contesto culturale totalmente estraneo, con l’indubbio ostacolo dell’apprendimento della lingua. Per Vagnati però il problema è trascurabile: “Non siamo preoccupati, buona parte dello staff conosce l’inglese, ormai il calcio è un linguaggio globale e al limite gli faremo imparare anche un po’ di toscano (ride)”.

Passando al centrocampo, è in dirittura d’arrivo la trattativa per Federico Viviani, sul quale Vagnati si sbilancia e non poco: “Ci sono buone possibilità di averlo con noi già domani, o al massimo venerdì o sabato. Più ragazzi abbiamo a Tarvisio e meglio è”. Più complesso il discorso su Hernani, il vero sogno del mercato estivo spallino: “E’ una trattativa molto, molto, complicata. Perché bisogna parlare con russi e brasiliani, ma soprattutto perché ha un contratto folle per quelli che sono i nostri standard. Tecnicamente sarebbe per noi un giocatore che ci darebbe un valore aggiunto, nelle prime sei della classifica potrebbe essere un top player per qualità e potenziale. Parliamo di un classe 1994 che ha più di cento presenze nel campionato brasiliano, pagato otto milioni dallo Zenit. Un margine per parlarne c’è, ma non è esattamente una trattativa facile né dagli sviluppi imminenti”.

Conclusione dedicata all’attacco, dov’è tornato prepotentemente di moda il nome di Alberto Paloschi alla luce dello stallo tra Atalanta, Chievo e giocatore: “La situazione è un po’ paradossale. Sembrava che la trattativa col Chievo fosse chiusa e sigillata, ma la situazione non si è sbloccata. E’ un giocatore che apprezziamo, sia come calciatore che come uomo, ma fino alla scorsa settimana non c’erano i presupposti economici per avvicinarlo. Servirebbe uno sforzo da parte della proprietà, sarei decisamente felice se così fosse”.