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Tre categorie di differenza, ritmi balneari, rotazione da ventiquattro giocatori… SPAL-Tamai non ha offerto spunti tecnici di chissà quale rilevanza, ma ha comunque permesso di farsi una prima impressione sulla squadra che sta nascendo e che per forza di cose verrà ritoccata da qui al 31 agosto.

PORTIERI
Gomis, schierato titolare, è dovuto intervenire giusto un paio di volte: una in un uscita e una su azione di contropiede ben costruita dal Tamai. Il portiere di origini senegalesi è sembrato sicuro e autoritario. Poluzzi e Marchegiani nella ripresa hanno preso il sole della Val Canale.

DIFENSORI
L’inconsistenza offensiva del Tamai ha reso tranquillo il pomeriggio dei sei difensori schierati nell’arco dei due tempi. Nel primo tempo è toccato a Oikonomou, Vicari e Felipe (verosimilmente il terzetto titolare della stagione) far partire l’azione dal basso come piace a Semplici e tutti e tre sono sembrati tranquilli ed a proprio agio con questo compito. In particolare il greco sembra promettere bene per le sortite offensive sui piazzati. In due occasioni si è reso pericoloso: con una zuccata da corner e con un appostamento strategico nei pressi del portiere su un cross di Costa. Nella ripresa Boccafoglia (98, Primavera), Gasparetto e Cremonesi hanno potuto rilassarsi perché le maglie rosse le hanno viste solo da lontano.

CENTROCAMPISTI
Un dato di fatto: nel petto di Lazzari qualcuno deve aver installato una sorta di reattore nucleare in miniatura. L’esterno di Valdagno corre già adesso come un dannato, come se la stagione scorsa non fosse mai finita. Questo fa ben sperare, perché si è avuta prova del fatto che il gioco di Semplici passerà ancora di frequente sulle corsie esterne. Dall’altra parte Costa è partito un po’ a rilento, ma dopo aver ingranato ha fatto piovere diversi cross interessanti in area. Tra questi il traversone dal quale è scaturito il primo gol firmato da Rizzo. L’ex Bologna, gran fisico, ha fatto vedere di essere un giocatore di sostanza, capace di buttarsi negli spazi al momento giusto. Schiattarella invece è sembrato un po’ fuori posto nel ruolo di regista, complice l’assenza (precauzionale) di Viviani. Mora, privo della sua iconica barba, ha attirato più commenti per la sua scelta estetica che per altro. Il pubblico è parso bocciare la scelta, ma se conosciamo un po’ il centrocampista spallino, gliene fregherà il giusto.
Nella ripresa si è visto un centrocampo di potenziali partenti, con Schiavon esterno destro, Artioli (98, Primavera) dalla parte opposta e il trio Arini-Bellemo-Di Pardo (99, Primavera) in mediana. Tutti hanno mostrato una certa intraprendenza, soprattutto il buon Eros, autore di un gol di pura caparbietà che gli è valso cori e applausi dal centinaio di tifosi presenti. Ai due ragazzi della Primavera la personalità non è sembrata far difetto.

ATTACCANTI
C’è poco da girarci attorno: il più atteso era Paloschi. Che però è rimasto con le polveri bagnate. L’ex attaccante del Chievo è ancora alle prese con una condizione fisica da migliorare e col periodo di rodaggio richiesto a chi viene inserito nel sistema tattico di Semplici. La voglia di fare si è vista, ma l’unico tiro liberato verso la porta è finito ben lontano dai pali. Le cose più interessanti le ha mostrate un Sergio Floccari con il suo solito atteggiamento da califfo dei sedici metri. Il Boia di Nicotera ha impiegato quattro minuti a timbrare il cartellino, ma più in generale ha fatto vedere il solito repertorio all’insegna della concretezza. Menzione per Murano, il capocannoniere della serie D proveniente dal Savona. Andrà a giocare in Lega Pro, ma i numeri li ha: lo dimostra il pregevole gol che ha chiuso il tabellino sul 4-0. Sguardo sul pallone, controllo impeccabile sul lancio lungo in area, destro potente sotto la traversa. Un bel biglietto da visita.