Sotto il profilo del fascino l’amichevole col Chievo di certo non scalda i cuori, ma la scelta della squadra della Diga come avversaria è saggia perché permetterà alla SPAL di confrontarsi contro una formazione solida e dai meccanismi rodati. Una realtà al quale ispirarsi per provare a mettere solide radici in serie A.
Almeno in partenza il Chievo verrà collocato nel gruppo delle dirette concorrenti per la salvezza, anche se la squadra di Rolando Maran nelle ultime due stagioni si è salvata con la massima tranquillità (9° posto nel 2016, 14° nel 2017) , assestandosi tra le realtà di metà classifica.
Tra gli addetti ai lavori che si occupano dei clivensi c’è una certa fiducia, perché il mercato ha visto il Chievo tenere tutti i suoi gioielli (Castro, Radovanovic, Birsa) e puntellare una rosa che si è già dimostrata competitiva. Durante l’estate sono arrivati i difensori Rigione (Cesena) e Tra l’altro le vicende di mercato di Chievo e SPAL si sono intrecciate due volte nel corso dell’estate: la prima in maniera piuttosto palese con la vicenda-Paloschi e la seconda con la corsa al prestito di Grassi dal Napoli. In entrambe occasioni l’ha spuntata Vagnati e il collega Romairone ha dovuto orientarsi su scelte diverse.
L’allenatore trentino, giunto alla quarta stagione col Chievo, rimane fedele al suo 4312 in cui la difesa ha un’età media altissima (35 anni e 3 mesi). Davanti al trentottenne Sorrentino infatti giocano Cacciatore (30), Dainelli (38), Gamberini (35) e Gobbi (36). A centrocampo il fosforo lo mettono Radovanovic (28) ed Hetemaj (30), mentre il compito di dare imprevedibilità in fase offensiva è affidato a Castro (28) e soprattutto Birsa (30). L’argentino e lo sloveno nella scorsa stagione hanno segnato 12 dei 43 gol totali in campionato del Chievo. Davanti Inglese (25) sarà il riferimento fisso, mentre al suo fianco si alterneranno Pucciarelli (26), Meggiorini (31) e l’intramontabile ex spallino Sergio Pellissier (38).
Anche in panchina non mancano esperienza e affidabilità, in tutti i reparti. Maran può contare su gente come Frey (dif, 33), Cesar (dif, 35) e Rigoni (cen, 30), oltre che su giovani di cui si parla un gran bene come Troiani (20), Bani (23), Bastien (20), Depaoli (20) e Leris (19). In Primavera inoltre stanno crescendo prospetti molto interessanti come Danieli (19), Kiyine (19), Franchini (18), Vignato (16) e Ngissah (19).
Il precampionato dei gialloblu finora è stato abbastanza lineare. Dopo le prime sgambate contro le squadre dilettanti, Pellissier e compagni hanno imposto il pari per 1-1 al Napoli (a segno Inglese), hanno battuto 2-0 il Trento (serie D, gol di Garritano e Gaudino) e dato vita a un divertente 4-3 col Carpi (Gaudino, Pucciarelli, Garritano e Rodriguez). A destare attenzione è stato soprattutto Gianluca Gaudino, che a dispetto del nome italiano è tedesco. E’ il figlio di Maurizio Gaudino, trequartista tedesco di origini italiane noto soprattutto per aver giocato tra gli anni Ottanta e Novanta con le maglie di Stoccarda ed Eintracht Francoforte. Gaudino junior è un centrocampista gracile ma dai piedi particolarmente raffinati, con una predilezione per i calci di punizione. Ha iniziato nelle giovanili del Bayern Monaco e ha debuttato in Bundesliga nel 2014 dopo essere stato notato nientemeno che da Pep Guardiola, all’epoca allenatore dei bavaresi. Nella scorsa stagione è stato spedito in Svizzera, al San Gallo, per fare esperienza. Lì ha collezionato 18 presenze giocando con Albian Ajeti, l’attaccante di origini albanesi che interessa alla SPAL.