Era un Fabio Bulgarelli motivato quello che venerdì mattina ha riunito la stampa al palasport di Ferrara per fare il punto della situazione del Kleb Basket Ferrara ad una settimana dal raduno della squadra. Motivato, ma con un filo di preoccupazione, perché proprio il palasport che accoglie la versione riveduta e corretta di quella che fu la Pallacanestro Ferrara, ancora non ha uno sponsor a dargli il nome. “Negli anni scorsi c’era quasi la corsa, quest’anno non si è ancora visto nessuno, – ha detto Bulgarelli con amarezza – anche se stiamo cercando di proporlo nel territorio. Sarebbe un peccato se il naming andasse ad un’azienda non ferrarese, ma questa è l’aria che tira. Stiamo ricevendo più risposte dalle province circostanti, mentre qui c’è un riscontro abbastanza scarso”.
Il presidente comunque ha voluto mettere in primo piano tutte le ragioni che lo inducono a essere ottimista nei confronti della stagione alle porte. Prima di tutto il ritiro, in programma a Loiano (BO): “Non credo che ci siano precedenti in tal senso e siamo tra le poche realtà di A2 che andranno in ritiro. Questo perché vogliamo fare le cose al meglio e dare la possibilità al gruppo di amalgamarsi per bene fin da subito, tra l’altro in un contesto bellissimo e di grande comfort”.
La squadra si radunerà il prossimo 17 agosto al palasport, lavorerà a Ferrara per quattro giorni e poi si trasferirà sull’Appennino, dove rimarrà fino al 27. Giorno in cui disputerà un’amichevole di lusso contro la Virtus Bologna, neopromossa in serie A. “Sarà un buon allenamento e una grande vetrina, – ha rimarcato Bulgarelli – sotto il profilo tecnico chiaramente non si vedrà molto, ma il richiamo di pubblico fa capire l’entusiasmo attorno alle due squadre. Il palazzetto di Loiano ha una capienza di 800 posti, ma da Bologna sono arrivate richieste per il doppio dei posti. All’esterno comunque un maxischermo per chi non riuscirà ad accedere”.
Le aspettative rimangono alte e Bulgarelli l’ha ribadito: “Abbiamo investito molto per mettere assieme un roster importante guidato da uno staff importante, per cui ci aspettiamo di divertirci e di fare i playoff. Sul mercato siamo alla ricerca dell’elemento in grado di fare la differenza e sarà per forza un americano o un altro straniero. Stiamo facendo le opportune valutazioni con Pasi”.
C’è poi l’aspetto della valorizzazione del basket come spettacolo a tutto tondo: “Nelle prossime settimane inizieremo a mettere mano al palazzo a spese nostre, in accordo col Comune. Apporteremo delle modifiche a diverse cose in modo da creare un intrattenimento di certo tipo. Sostituiremo le luci delle tribune, rimpiazzando i neon con dei led a intensità modulabile, in modo da avere più possibilità e creare sul parquet l’effetto-Virtus, evidenziando il rettangolo di gioco durante il match. Miglioreremo l’impianto audio e c’è l’intenzione di rimuovere i divisori in plexiglass, anche se per quelli bisogna aspettare il via libera da un’apposita commissione. Più avanti verranno montati dei ledwall (maxischermi) per permettere al pubblico di seguire ancora meglio le partite e interagire durante i break. Ci saranno migliorie anche sul fronte della ristorazione e del merchandising. Insomma, ce la stiamo mettendo davvero tutta per non lasciare niente al caso e mi auguro che questi sforzi vengano apprezzati dal pubblico”.
La nota dolente rimane quella menzionata precedentemente, ossia quella dell’apporto degli sponsor locali: “Speriamo che a settembre qualcosa si possa muovere, perché il 70% del budget del Kleb Basket viene proprio dagli sponsor, non da Fabio Bulgarelli. La mia intenzione è quella di avere una base locale forte, anche perché se un giorno la maggior parte degli sponsor dovesse provenire da altri territori, verrebbe da chiedersi se ha senso o meno rimanere in una città che risponde in maniera modesta”.