Quanti tifosi fin da oggi firmerebbero per vedere la SPAL uscire dall’Olimpico con in tasca un punto? Tanti probabilmente, soprattutto alla luce dell’eccellente prestazione offerta dalla Lazio contro la Juventus campione d’Italia e vice-campione d’Europa.
La squadra di Simone Inzaghi ha già sconfitto la SPAL ad Auronzo di Cadore durante il ritiro precampionato, ha conquistato il suo primo trofeo stagionale (la Supercoppa italiana, appunto) e nella fase di preparazione al campionato è rimasta imbattuta, pur affrontando avversari impegnativi come Bayer Leverkusen e Malaga. Se diamo un’occhiata alla passata stagione, poi, è facile capire come i biancocelesti siano riusciti ad attestarsi come quinta forza di campionato: 74 gol fatti (record assoluto per la Lazio in serie A) e una buona continuità di risultati utili sia in casa che in trasferta. Dalla loro, gli uomini di Inzaghi, possono vantare anche una invidiabile correttezza sportiva: nello scorso campionato hanno subìto in media solo 2 ammonizioni a partita e un totale di 4 cartellini rossi stagionali.
Insomma, il curriculum con cui la Lazio si presenta ai propri tifosi pare candidare le aquile tra le prime della classe. Eppure la SPAL potrebbe fare la classica guastafeste all’esordio stagionale. In che modo? Divertiamoci un po’ ad immaginare cosa potrebbe non funzionare nei piani laziali. Innanzitutto, nelle partite casalinghe della scorsa stagione la Lazio ha subito mediamente un gol a partita nella scorsa stagione, quindi la difesa (non molto ritoccata dal calciomercato quest’anno) è tutt’altro che imperforabile. L’impresa appare più fattibile poi andando a rivedersi la 22esima giornata, quando l’Olimpico ha visto capitolare i biancocelesti contro il Chievo per 0-1, con gol di Inglese al 90’. Altro fulcro su cui fare leva potrebbe essere il rendimento del centrocampo: l’anno scorso il possesso palla medio si è attestato sul 50%, dato non entusiasmante e la precisione dei passaggi non ha superato l’80%, una delle peggiori percentuali della serie A. L’arrivo di Lucas Leiva dovrebbe sanare questa anomalia, ma il brasiliano è in dubbio per la sfida di domenica sera.
A condire il dato, infine, aggiungiamoci che la media di dribbling riusciti per ogni partita è stata pari a 11, ma il destino ancora incerto di Keita Balde sembra poter influire negativamente su questa statistica. A questo punto non rimane che rimpinguare ulteriormente il raggiunto ottimismo con la ciliegina sulla torta: un terzo dei gol realizzati dalla Lazio nella passata stagione porta la firma di Ciro Immobile. Riuscire a bloccare la punta di Torre Annunziata significa perciò inibire alla grande il terminale offensivo biancoceleste. Praticamente un gioco da ragazzi.