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Con un pizzico di ritardo rispetto agli altri, ma è entrato ufficialmente nel Kleb Basket anche Erik Rush, pronto però a dare di nuovo – nella stagione 2015/2016 ha vestito la maglia dell’allora Pallacanestro Ferrara 2011 –  il suo contributo alla Bondi dopo le parentesi non troppo fortunate in Francia prima (J.L. Bourg-en-Bresse) e a Recanati poi: “Sono elettrizzato e molto motivato, – racconta il cestista originario di San Josè ma con passaporto svedese nella sala stampa del Palasport – non vedo l’ora di iniziare”.  I motivi dell’entusiasmo sono presto detti: “La società si è data da fare per comporre un ottimo staff tecnico, che poi è riuscito a prendere giocatori funzionali alla sua idea di gioco, costruendo un gruppo con giusto mix tra esperienza e talento. Credo che abbiamo tutte le carte in regola per fare bene e stupire. Alcuni compagni ho già avuto modo di conoscerli nelle passate stagioni, per gli altri ci sarà tempo. Comunque, mi hanno fatto tutti una buonissima impressione. Ho buone sensazioni”.

Come hanno fatto nel giorno del raduno i suoi colleghi, anche Rush ha parlato apertamente di play-off: “Non ci nascondiamo, ma non dobbiamo farci prendere dall’ansia. Una cosa per volta. Durante il ritiro è meglio non pensarci, cercando di rimanere concentrati e lavorare duro per presentarci nelle migliori condizioni possibili ai nastri di partenza del campionato. Sarà poi il campo a dettare i nostri obiettivi, adesso pensiamo giorno per giorno. Al momento il mantra è: testa bassa e pedalare”.

Con Hall e Cortese in quintetto Rush forse non è più la punta di diamante della squadra, ma la cosa non pare preoccuparlo più di tanto: “Anche se non sarò il primo violino non me ne faccio un cruccio perché vuol dire che potrò giocare un po’ più libero, senza tutta la pressione della difesa avversaria rivolta su di me. E poi poter contare su altri giocatori dalle spiccate doti offensive a fianco è un piacere. Posso giocare sia sul perimetro che vicino a canestro. E sul parquet ho sempre cercato di sfruttare l’atletismo che mi contraddistingue: se mi marca uno più piccolo lo porto spalle a canestro, se invece lo fa uno più grosso cerco di andargli via nell’1 vs 1. Ma anche in difesa mi adatto senza problemi, le sfide mi esaltano. Il roster è stato costruito a pennello per esaltare non solo le mie caratteristiche ma anche quelle dei miei compagni: dobbiamo fare della versatilità una delle nostre armi principali”.

La chiosa finale, come di consueto in questi casi, è spettata al coach, Alberto Martelossi: “Voglio dare anche io il mio benvenuto a Erik. Credo sia tornato ben volentieri qui a Ferrara perché ha ricevuto attestati di stima sia dalla società che dai tifosi, sia come atleta che come persona. Questa è una buonissima base di partenza, perché rende più facile il suo lavoro e quello della squadra”. A livello tecnico il capo allenatore friulano non può che essere soddisfatto perché “Rush rispecchia a pieno quelle caratteristiche che stavamo cercando: poliedricità e capacità di adattarsi al meglio a ogni situazione di gioco, sia nella metà campo offensiva che in quella difensiva. Gli chiedo solo di prendersi qualche responsabilità in più rispetto all’ultima stagione, senza paura. È in un momento cruciale della sua carriera quindi deve fare il salto qualità definitivo. Spero in una svolta. E desidero che lui diventi un vincente, voglio che abbia fame di successi, in modo da trascinare la squadra”.

Domenica sbarcherà a Ferrara anche Mike Hall, quindi Martelossi potrà partire per il ritiro di Loiano con il roster pressoché al completo: “Gli anni scorsi con molta probabilità avrei detto di essere semplicemente contento, oggi, invece, dico che è fondamentale: per prepararsi al meglio ad un campionato difficile come quello che ci aspetta c’è da lavorare molto e una diverse situazioni da provare e riprovare in allenamento per far sì che diventino note come l’ABC”.