A due settimane dalla controversa assunzione di Gianmario Specchia e dalle relative proteste del tifo organizzato, la SPAL è ancora alle prese con le valutazioni sul da farsi. Dopo le due rassicurazioni in sede pubblica da parte del presidente Mattioli, la questione è stata offuscata dagli impegni sul campo e dalle notizie riguardanti lo stadio, pur rimanendo in agenda. Infatti già nel corso della settimana precedente a SPAL-Udinese era parso chiaro che in via Copparo si era in cerca di una soluzione che non fosse necessariamente l’interruzione unilaterale di un contratto con scadenza 2019. E la curva, quasi come un promemoria, domenica scorsa ha riservato un coro non propriamente benevolo nei confronti dell’ex Portogruaro.
Dallo scorso 16 agosto la posizione di Specchia è in sospeso e quello che dovrebbe essere il responsabile dell’area scouting non è più stato avvistato dalle parti di via Copparo. Sull’argomento è tornato anche il ds Vagnati nella giornata di venerdì: “Gianmario non è qui a Ferrara perché la società vuole vedere chiaro su ciò che è stata la vicenda del passato. Questo perché in primis si vuole tutelare una società che in questi ultimi anni si è contraddistinta per lealtà e virtuosità sia amministrativa sia di gestione. È quindi giusto vederci chiaro prima di compiere delle scelte”.