Di certo non si può dire che il calendario sia stato benevolo con la SPAL. Dopo il confronto con la Lazio e le due trasferte a San Siro, per la squadra di Semplici è tempo di affrontare il Napoli. I partenopei infatti saranno ospiti al Mazza, dopo aver battuto la Lazio di Simone Inzaghi, squadra sicuramente tra le più in forma del campionato.
Archiviata oramai la sconfitta a San Siro contro i rossoneri, quella con i partenopei non è l’occasione più facile per ripartire, visto anche il periodo di forma incredibile che stanno attraversando gli uomini di Sarri.
Per capirne un po’ di più sul recente stato di grazia degli azzurri, abbiamo fatto due chiacchiere col collega Leonardo Vivard, collaboratore di CalcioNapoli24.it.
Che aria si respira a Napoli prima della trasferta a Ferrara?
“Dopo la partita con la Lazio c’è sicuramente grande entusiasmo specie per com’è maturato il risultato. Tuttavia Sarri anche davanti ai microfoni, com’è solito fare, ha chiaramente esternato che non gli piace parlare di scudetto”.
Pensi che Sarri possa fare turnover?
“Diciamo che io non condivido tantissimo il turnover di Sarri, specie dopo lo Shakhtar. Secondo me potrà giocare Milik. Dietro Chriches si è fatto male e quindi, qualora volesse farne riposare uno e credo che possa essere Albiol, potremmo vedere Maksimovic in campo. Ounas non credo. E’ un giocatore che devo ancora entrare bene nei meccanismi della squadra. Ce ne sono anche altri che potrebbero partire titolari, per esempio Zielinski, ma finora Sarri non ha mai fatto un turnover massiccio”.
Quale pensi possa essere il punto debole di questa squadra contro un avversario come la Spal?
“Onestamente la SPAL deve ancora lavorare molto. Tuttavia tra le neopromosse è quella che mi piace di più. Ha delle belle individualità. Se devo pensare a un eventuale pericolo, dico che sarà molto interessante vedere come Ghoulam fronteggerà Lazzari. Poi c’è Paloschi che può sempre approfittare di un palla buona in area. Anche Antenucci è uno che mi piace molto”.
In generale che partita t’aspetti?
“Io credo che se la SPAL si chiude in difesa, il gol prima o poi lo prende. In situazioni del genere, le individualità fanno una differenza fondamentale. Se gli spallini riescono a liberarsi dal primo pressing e provano a giocare nella metà campo del Napoli, hanno anche più possibilità di combinare qualcosa. Magari potrebbero anche a strappare un punto”.
Quest’anno il Napoli è intervenuto pochissimo sul mercato, ma si parla sempre di mentalità diversa e di convinzione nei propri mezzi.
“Fondamentalmente c’è una consapevolezza diversa dei propri mezzi e un affiatamento maggiore. Io sono convinto che l’anno scorso una partita come quella contro la Lazio, il Napoli l’avrebbe persa. Tutto fondamentalmente è cominciato dalla fine del campionato scorso. La squadra si riunì a cena e ci fu una sorta di patto di squadra. Hanno deciso di restare tutti e di provare a vincere tutti insieme lo scudetto. La dirigenza stessa ha compreso in estate che per migliorare le prime linee di questa squadra sarebbe stato necessario andare incontro a spese eccessive. E’ stato deciso di utilizzare i soldi destinati al mercato per dei rinnovi importanti, come quelli di Insigne e Mertens. Insieme prendono 9,5 milioni netti, cifra che fa capire la loro importanza per il club”.