Andate in archivio le prime sei giornate del girone di andata, come ha detto l’allenatore dei biancazzurri Leonardo Semplici al termine dell’incontro con il Napoli sabato scorso: “Il campionato della SPAL inizia ora”. E dopo quarantanove anni lontani dalla Serie A un bottino di quattro punti non è certo male, tenendo conto anche che il calendario non era dei più facili, anzi. Per la SPAL adesso è tempo di tornare a mettere punti in saccoccia. Ancora di scena al “Mazza”, questa volta arriva il Crotone che sicuro è più abbordabile del Napoli di Sarri. Difficile etichettare la partita già come decisiva per le sorti di un’intera stagione, ma dati alla mano è un vero e proprio scontro salvezza. Per capirne un po’ di più come se la passano i calabresi abbiamo sentito Bruno Palermo, giornalista di Sky e direttore di Crotonenews.com.
Bruno, il Crotone, dopo aver raccolto solo un punto nelle prime quattro giornate, è tornato al successo contro il Benevento. Qual è lo stato di forma della squadra allenata da Nicola?
“Tutto sommato i ragazzi stanno bene, la vittoria li ha ringalluzziti nello spirito. Pian piano lo staff tecnico sta trovando la quadratura del cerchio: i nuovi si stanno inserendo nel modo giusto e presto potranno dare una grossa mano a chi c’era già l’anno scorso. Nonostante il campionato sia all’alba della settima giornata la situazione in casa Crotone è un continuo working progress”.
Ecco, a proposito di nuovi innesti in rosa: nel mercato estivo il Crotone ha deciso di non cambiare più di tanto, pur perdendo Falcinelli che con i suoi gol ha trascinato i calabresi alla salvezza . La forza della squadra è il gruppo?
“Sì, sicuramente. E bisogna dare merito a Davide Nicola di averne creato uno così affiatato. Ma anche i calciatori hanno fatto la loro parte, a cominciare dal capitano Cordaz. Lo spogliatoio è unito, dettaglio non da poco in una realtà che lotta con le unghie e con i denti per mantenere la categoria. Però è anche vero che il Crotone non ha più l’asse centrale della passata stagione: Ferrari, Crisetig e Falcinelli formavano la spina dorsale della squadra. Ma gli addetti ai lavori sono convinti che Ajeti, Mandragora e Budimir non li faranno rimpiangere”.
Dopo un inizio difficile, il Crotone non ha sbagliato il primo scontro diretto per la salvezza della stagione. Quanto ha inciso l’esperienza maturata l’anno scorso ai fini del risultato?
“Non saprei dire con assoluta certezza. Il Crotone è parso più organizzato del Benevento, al quale manca probabilmente ancora un’idea di gioco. Allo Scida è sembrato fosse scesa in campo una squadra sola e la compattezza della formazione allenata da Nicola è stata fondamentale per conquistare i tre punti. Questo dettaglio alla lunga può pesare parecchio. E un anno di Serie A in più vuol dire tanto, soprattutto per quanto riguarda l’atteggiamento e la mentalità”.
Focalizziamoci sulla prossima partita. La Spal è in crisi di risultati, ma rinfrancata dalla bella prestazione casalinga con il Napoli: la truppa di Semplici come può mettere in difficoltà il Crotone?
“Gli estensi hanno dalla loro il fatto che giocheranno al Paolo Mazza, ma dovranno stare attenti perché il Crotone è bravo a pungere in contropiede, cercando in fase di non possesso di tenere le distanze fra i reparti le più corte possibili in modo tale da disturbare le linee di passaggio avversarie. Dunque: poco pressing, giocatori raccolti in un fazzoletto pronti per ripartire. Il marchio di fabbrica di Nicola è il 4-4-2: i due centrocampisti centrali più bloccati degli esterni, che sono pronti a supportare le due punte, Rhoden e Stoian sanno essere fastidiosi; mentre Martella non si risparmia a sovrapporsi sull’out sinistro offensivo. Ma la SPAL ha più qualità, c’è poco da fare. E ha le armi per colpire: Borriello e Lazzari su tutti”.
Per il Crotone è un’altra vigilia di una partita delicata in chiave salvezza, però adesso giocherà lontano dallo “Scida”. Così come l’anno passato, l’andamento in trasferta non è granché… A cosa è dovuto?
“Sono sincero: nonostante non sia la prima volta che mi fanno questa domanda, non sono ancora riuscito a trovare una risposta argomentata a sufficienza. Bisognerebbe venire a vedere una partita in casa per capire di cosa si tratta. Posso provare a spiegare con un esempio: qualche tempo fa un giocatore dopo alcune partite giocate con la maglia del Crotone, riferendosi ai tifosi che popolano gli spalti dello Scida, mi disse – ‘Prima da avversario mi tremavano le gambe, adesso giocando spinto da questo tifo sono in grado di trovare energie che non pensavo di avere’. Pure il Mazza è un catino che ribolle, vedremo come andrà a finire”.
A Ferrara Nicola schiererà la formazione tipo?
“Sì, più o meno, ma in attacco è allarme rosso: ai box Tonev, che ne avrà ancora per almeno un mese, e Tumminello, che, invece, non rientrerà prima di marzo dopo l’operazione al crociato rotto nell’ultima uscita del Crotone contro il Benevento. Potrebbe essere della partita il recuperato Budimir, che ha ripreso il lavoro in gruppo. Male che vada, Simy al fianco di Trotta. Gli altri sono i soliti: Cordaz tra i pali, davanti a lui, da destra a sinistra, Sampirisi, Ceccherini, Ajeti e Martella; a centrocampo Mandragora e Barberis in mezzo, Rohden e Stoian sulle fasce”.
Che partita di aspetti?
“Credo che la SPAL farà la partita cercando di imporre il proprio gioco. Penso che Semplici vorrà che i suoi ragazzi trovino Borriello in avanti per appoggiarsi, far salire la squadra e penetrare nella difesa del Crotone con gli inserimenti dei centrocampisti. Il Crotone dal canto suo attenderà fino a che non ci sarà l’occasione giusta per creare qualche grattacapo alla difesa biancazzurra”.
L’incontro può già essere decisivo per la permanenza in Serie A?
“No, sarebbe un errore grossolano considerarlo tale. Siamo solo ad ottobre, il che vuol dire che ci sono ancora più di trenta giornate dopo quella di domenica. Poi il campionato è pieno di imprevisti che possono far svoltare la stagione in qualsiasi momento, nel bene e nel male. Basta guardare l’anno scorso il Crotone cosa ha combinato: lo davano tutti come spacciato dopo il girone d’andata, ma con un ritorno incredibile ha smentito i detrattori”.
Per concludere, credi che ci sia un segreto per salvarsi in un campionato dove si vede lontano un miglio che i valori delle formazioni delle big sono nettamente diversi da quelli delle altre?
“La ricetta è sempre quella, ma non è facile da trovare: servono compattezza e molta voglia di lottare su ogni singolo pallone. Il gruppo deve capire che la Serie A va difesa ad ogni costo, senza mai arrendersi. E bisogna mettersi nell’ordine delle idee che sarà un campionato di sacrifici, duro, durissimo, ma che può regalare soddisfazioni enormi”.