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La sfida tra SPAL e Crotone è un inedito assoluto, propiziato nella passata stagione da due eclatanti imprese: la prodigiosa rimonta con cui i rossoblu hanno guadagnato la salvezza e l’incredibile doppio salto dalla C alla A dei biancazzurri. Se non ci fosse stata la concomitanza di questi due straordinari eventi, chissà quando l’occasione si sarebbe riproposta. Il destino invece ha voluto così e Ferrara accoglierà in amicizia i supporter calabresi, coi quali avvierà una sana e accesa rivalità sportiva.
Come si fa di solito quando si attende un ospite sconosciuto e si cerca di lui qualche notizia preliminare, è bene soffermarci su alcuni tratti di storia del Football Club Crotone, che domani per la prima volta scenderà sul terreno del Mazza. Alla fine cercheremo ti trarne qualche conclusione che ci possa illuminare su come affrontare al meglio i nostri nuovi avversari.

La Società sportiva Crotona, – così si chiamava all’inizio – fu fondata nel 1910, vale a dire solo tre anni dopo che, all’Oratorio Salesiano di via Coperta, Don Pietro Acerbis fondasse la Polisportiva Ars et Labor. I calabresi però conquistarono la permanenza stabile nel calcio professionistico in un’epoca relativamente recente. Nel 1951, ad esempio, quando la SPAL guadagnava la sua prima serie A, il Crotone finiva al nono posto in serie C, girone D. L’anno seguente sarebbe precipitato fra i dilettanti e solo nel 1959 avrebbe riconquistato la serie C. Nel 1979 un fallimento societario lo precipiterà nell’Interregionale e solo nel 1984 rivedrà la C2, anche se solo per una stagione. Lo ritroveremo in questa categoria dal 1987 al  1991, anno che lo vedrà scosso da un nuovo tracollo societario. L’attuale denominazione di Football Club Crotone la assume nel 1994, e nel 1995 vince la Coppa Italia dilettanti Calabria. Il patron del sodalizio è il giovane Raffaele Vrenna e, sotto la sua dirigenza, inizia una scalata ai piani alti del calcio italiano che si concluderà con la conquista della serie A. Al traguardo intermedio della B il Crotone giungerà al termine della stagione 1999-2000 e, da allora, pur con qualche momentaneo ritorno in C, resterà stabilmente nel calcio professionistico e farà il suo meritato esordio in serie A nella stagione 2016-2017.

Così ora SPAL e Crotone condividono la serie A e sono entrambe intenzionate a non perderla tanto facilmente. Non sappiamo se anche in Calabria, come abbiamo fatto noi, abbiano sentito il desiderio di conoscere meglio il sodalizio biancazzurro, apprendendo che esso ha alle spalle diciassette anni di serie A a girone unico e altri quattro a due gironi. Ciò che importa è ciò che abbiamo appreso noi, percorrendo le loro imprese calcistiche: e cioè che non mollano mai, anche quando la realtà sembrerebbe dire che non hanno più speranza. Ne è la prova la salvezza all’ultima giornata acciuffata lo scorso anno, dopo una rimonta che ha avuto dell’incredibile. Ma lo dice anche la loro crescita continua, soprattutto a partire dall’inizio del millennio, quando si è venuta progressivamente preparando quella presenza stabile nella serie cadetta che ha permesso la maturazione per il salto in serie A.

Quali legittime conclusioni si possono dunque trarre in vista del match del Paolo Mazza? Intanto che ci troveremo di fronte un avversario molto tenace e combattivo, ed è bene dimenticare il nostro glorioso blasone e affrontarlo con rispetto, ma a viso aperto; non pensando che sia inferiore ai pezzi da novanta che abbiamo affrontato finora, ma solo diverso. E la SPAL , se vorrà portare a casa i tre punti, dovrà saper interpretare tale diversità e adeguarvi il proprio gioco e le proprie potenzialità realizzative. Ma non è il caso di spingere oltre il nostro concionare, perché sono cose che sa anche mister Semplici, e lungi da noi il dare l’impressione di volerci sostituire a lui. Meglio limitarsi ad un forte in bocca al lupo a tutta la truppa biancazzurra e riempire il Mazza di un tifo assordante.