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Durante le ultime due settimane la rosa della Krifi Caffè è stata decimata dalle emergenze infortuni. In questo periodo particolarmente difficile Gianluca Biondi si è trovato così a dirigere la regia della squadra al posto di Andrea Vanini, ottenendo una splendida vittoria a Pescara ed una pesante sconfitta in casa contro Terni. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con lui per conoscerlo meglio e capire con precisione quali sono le difficoltà di un esordiente titolare nella pallavolo professionistica.

Nonostante la sua carriera sia ancora agli esordi, Gianluca gioca a pallavolo già da quasi dieci anni. La sua passione, che porta avanti assieme al fratello Nicola, è nata a scuola con il suo capitano Matteo Bernard: “Un giorno durante l’ora di ginnastica Matteo si è presentato a scuola ed ha cominciato a farci giocare. A fine lezione disse a me ed a mio fratello che eravamo bravi e ci chiese di provare in società. Iniziammo così e non abbiamo mai smesso”.

Dopo una lunga gavetta nelle giovanili della società, lo scorso anno Biondi ha preso parte della squadra di serie D che con coach Zambelli si è guadagnata la vittoria del campionato ed il salto di categoria. Gianluca però non ha mai potuto sperimentare la serie C: la promozione societaria lo ha traghettato dritto dritto in serie B, a soli diciotto anni: “Il passaggio è stato particolarmente impegnativo. Cambiano davvero tante cose: la velocità e la qualità di gioco, lo spessore degli avversari, che non sono più ragazzini come me ma sono giocatori già formati, le difficoltà in campo. Non è stato facile”. Il primo allenamento della stagione allo stesso modo è stato un momento importante, di quelli da inserire nella bacheca dei ricordi: “ero molto emozionato. Mi sono trovato assieme ad un sacco di giocatori esperti e pronti a giocare nella categoria. Uno su tutti, Andrea Vanini. Mi ha aiutato e mi sta aiutando ancora molto a migliorare la tecnica ed il modo di approcciarmi al gioco. Quando la settimana scorsa sono riuscito a contribuire alla vittoria ho ricevuto un sacco di elogi dai miei compagni, forse hanno esagerato un pochino con le pacche sulle spalle ma mi ha fatto molto piacere!”.

La prima vittoria da titolare di Gianluca è stata il coronamento dell’impegno messo negli ultimi mesi di allenamenti. Del match contro Terni, invece, non si può dire altrettanto purtroppo: “A Pescara è filato davvero tutto liscio: mi sono trovato bene in campo ed ho trovato la sintonia giusta con i miei compagni. Sabato scorso invece abbiamo perso contro una squadra che era da battere. Credo che la colpa sia da attribuire al fatto che nessuno di noi è riuscito ad esprimere il suo gioco migliore: le cose sono andate meglio solamente nel terzo e nel quarto set, quando anche io sono riuscito a gestire meglio la distribuzione dei palloni. Credo che tutti noi abbiamo sottovalutato la partita, potevamo dare il massimo fin da subito imponendoci, ed invece abbiamo aspettato di carburare, arrivando in ritardo”.

La velocità delle azioni, in serie B, porta inevitabilmente ogni giocatore a dover pensare più in fretta. Il ruolo di Biondi in questo frangente è il più impegnativo. La palla deve andare alla persona giusta al momento giusto. Quanto è difficile allenare la lucidità in campo? “La differenza l’ho notata nelle ultime due partite. Finora, a partire dall’inizio, sono sempre stato chiamato in campo per il doppio cambio assume a Simone Grazzi. Se sei che devi giocare per tre o quattro scambi, non perdi tempo a pensare. Guardi come è disposta la squadra avversaria e giochi concentrandoti solamente sul punto in corso. Giocare tutta la partita è diverso, servono tanta concentrazione e lucidità. Devo ancora abituarmi a ragionare velocemente sulla gestione del gioco, ma l’unico modo per migliorare è continuare a giocare accumulando esperienza. Con i ragazzi che conosco meglio (Grazzi e Bragatto, ex colleghi di serie D, ndr) è sicuramente più facile, ma non mi trovo male nemmeno con gli altri attaccanti. Il tempo mi aiuterà”.