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Come spesso gli è capitato in stagione, coach Alberto Martelossi si ritrova a dover commentare un’altra sconfitta dalle proporzioni notevoli maturata lontano dal palazzetto di casa. Questa volta è stata Montegranaro a fare a pezzi il Kleb, ribaltando la differenza canestri ma soprattutto mettendo a nudo tutte le problematiche della formazione estense, troppo dipendente dai soliti noti (Cortese e Hall) e troppo corta nelle rotazioni, con Molinaro e Panni incapaci di dare continuità alle due fasi di gioco – realizzativa e difensiva – quando chiamati in causa per far rifiatare i titolari.

ALBERTO MARTELOSSI
“Nel primo tempo abbiamo fatto un buon lavoro, a tratti anche ottimo, raccogliendo però meno di quanto avremmo dovuto. Nel terzo quarto abbiamo subito due canestri difficili e siamo entrati in ansia, affrettando le soluzioni offensive senza motivo. Peccato, perché sembrava esserci equilibrio totale prima che subissimo qualche contropiede che ci ha spinto mentalmente fuori partita. Dovremo lavorare sulla concentrazione. Adesso per risalire dobbiamo trovare la giusta chimica all’interno del nostro organico. Il girone est è sicuramente alto e bisogna imparare a gestire meglio le difficoltà. Ogni partita emerge un problema diverso, oggi serviva durezza e non c’è stata. Va detto che Montegranaro ha tirato con percentuali irreali per almeno 5 minuti nel terzo quarto e qualsiasi avversario ne avrebbe risentito”.

GABRIELE CECCARELLI
“Appena abbiamo alzato i giri in difesa ne ha beneficiato anche l’attacco. Devo fare i complimenti a tutti i ragazzi, ci siamo cercati tantissimo in campo trovando tiri costruiti molto bene. Se tutti continuiamo a giocare su questi livelli possiamo toglierci delle soddisfazioni. La panchina? Ha dato la scossa ai giocatori più esperti. Non ho visto egoismo”.

RICCARDO CORTESE
“Obiettivamente nel primo tempo abbiamo difeso bene, ma Montegranaro ha trovato canestri difficilissimi e Corbett ha giocato veramente una partita da campione. Non dovevamo farli correre ed entrare in fiducia, non ci siamo riusciti e poi la partita ha preso una piega difficile da correggere. Cosa c’è di buono da salvare? Solo il primo quarto per intensità ed attitudine difensiva. Adesso torniamo in palestra per analizzare i nostri problemi, soprattutto quelli legati alla continuità difensiva perché non possiamo pensare di poter vincere concedendo 100 punti all’avversario”.