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Possibile che un ds di serie A giochi a carte scoperte di fronte ai cronisti? Risposta più logica: no. Andrebbe contro i suoi interessi e Davide Vagnati mica è fesso. Nonostante questo, a margine della presentazione ufficiale di Jasmin Kurtic, il ds spallino ha voluto fare il punto sui primi 15 giorni di calciomercato di riparazione. Partendo proprio da una strigliata generale alla categoria dei giornalisti: “Negli ultimi tempi ho letto nomi altisonanti accostati alla SPAL, tipo quello di Babacar. Anche se abbiamo alle spalle una famiglia straordinaria come i Colombarini che mette un grande dispendio di energie non solo economiche, si rischia di dare l’impressione che la SPAL prometta cose o venda fumo ai suoi tifosi. Non è così, perché la sincerità è sempre stata una nostra dote: abbiamo sempre detto che avremmo fatto tutto quello che si riusciva a fare. E per me far circolare certi nomi è sbagliato. Perché tra l’altro va anche a sminuire quello che è il lavoro fatto finora”.

Fatta questa premessa, Vagnati ha implicitamente ammesso – senza mai farne il nome – che domani potrebbe essere finalmente la giornata dell’ingaggio del brasiliano Everton Luiz: “Arriverà un altro centrocampista e sappiamo ormai tutti chi è, mi auguro che domani sia la giornata giusta. Ha senz’altro le qualità che mancavano al nostro organico, in termini di corsa e quantità. Conclusa questa operazione non ci saranno altri inserimenti in quel reparto. Uno arriva, un altro dovrà uscire: chi sarà non è facile dirlo, ma la regola della lista è quella e va rispettata. Di sicuro c’è che noi siamo la SPAL perché siamo una famiglia e non vogliamo mettere i giocatori fuori rosa, a meno che non ci siano motivi disciplinari particolari”.
Per quanto il ds si sforzi di non fare nomi, a precisa domanda ammette che Luca Mora è vicino al passo d’addio ai colori biancazzurri: “Come dicevo, qualcuno deve uscire di fronte ai nuovi arrivi. Luca ha più di una richiesta, vediamo quali sono le sue valutazioni. Lo dico col magone, perché per noi è un uomo che ha fatto tanto, non gli è stata data la fascia di capitano per caso. Se l’è meritata col suo atteggiamento e sudando sempre la maglia. E’ giusto che lui rifletta sul suo futuro e poi aspettiamo le sue intenzioni. Però se vogliamo salvare la SPAL dobbiamo cercare di mettere da parte passato e sentimenti e in questo dobbiamo fare i conti con liste e le necessità della squadra”.

Il capitano non sarà l’unico a salutare Ferrara in questo mese: “Ci sono diversi ragazzi che devono andare a giocare (in prestito): penso a Bellemo e Della Giovanna. Per Pa Konaté c’è la possibilità di un prestito. Probabile anche che un portiere (Poluzzi – ndr) possa partire, liberando un posto da over. Ma fino a che non si firmano i contratti può succedere di tutto”.
Chi – almeno per ora – non partirà è Bartosz Salamon: Vagnati ha ammesso di aver respinto un’offerta dello Spartak Mosca che alcune testate avevano quantificato in 2,5 milioni di euro: “La risposta che abbiamo dato è in funzione del nostro obiettivo. Dobbiamo salvare la SPAL: se ci sono situazioni dalle quali possiamo trarre vantaggio tecnico ed economico lo facciamo, ma non è questo il caso. L’offerta è anche superiore a quella cifra, ma per fortuna non abbiamo necessità di dover lucrare in questo momento. Si è deciso di andare avanti così, il tempo dirà se è stata la cosa giusta. Si tratta di un segnale per far capire che stiamo facendo il massimo per raggiungere il nostro obiettivo”.

Per cui difficilmente arriverà un altro difensore over, a meno che a partire non sia Cremonesi. Su questo tema il ds ha ragionato in termini puramente aritmetici: “Abbiamo già le idee chiare nel caso qualcuno uscisse. Allo stato attuale se dovesse arrivare un under ci andrebbe bene, ma dovrebbe essere forte per aumentare la qualità del reparto. A quel punto avremmo sei difensori, tutti validi. Averne sette sarebbe un eccesso. Bonifazi? Non so cosa abbia in mente il Torino. Chiaro che sappiamo bene cosa può dare Kevin. Se non dovesse rientrare nei piani di Mazzarri valuteremo la possibilità”.
Vagnati ha anche smentito le voci che vorrebbero l’Udinese in pressing per riportare a casa Meret: “Se non ha giocato non è certo per scelta tecnica, ma perché ha avuto problemi fisici seri. Quando l’abbiamo preso in prestito ci aspettavamo di poterlo rivedere a ottobre, poi le cose sono complicate. Ora da una decina di giorni si sta allenando regolarmente e può essere considerato disponibile. Ma nell’accordo fatto in estate non ci sono clausole che permettono all’Udinese di riprenderlo. Chiunque arrivi in prestito può partire solo col consenso della SPAL”.
Su Schiattarellaaccostato tempo addietro al West Ham – Vagnati ha usato l’arma dell’ironia: “Incedibile? Neanche alla Juve hanno giocatori incedibili. Come per ogni giocatore valutiamo quali sono le decisioni migliori. Ma non mi risulta che Pasquale voglia andare via, ha fatto una quindicina di presenze dimostrando di poter fare la sua parte anche in questa categoria”.

Allontanandosi dai nomi, il ds ha anche ragionato sulla natura delle operazioni fatte a gennaio: chiusura di due prestiti e acquisizioni di tre giocatori in via definitiva. Una strategia che apparentemente può cozzare con l’esigenza di arrivare pronti (anche) alla funesta ipotesi di un ritorno in serie B: “Tutto va in parallelo tra possibilità economiche e ricerca dei giocatori giusti al momento giusto. Ci sono giocatori che si possono prendere definitivamente e nel bilancio futuro possono rappresentare un capitale della società. Altri capita di valutarli utili solo a titolo temporaneo, seppure con una possibilità di riscatto. Ma ogni mossa viene ponderata attentamente. E la SPAL ha preso giocatori importanti per salvarsi. Perché proprietà e presidente vogliono assolutamente che la SPAL si salvi e io devo accontentare le loro aspettative e quelle della città. Penso che davanti a noi ci sia un grande futuro, perché tutti – dalla società alle istituzioni – stanno facendo tantissimo per conservare questo bene prezioso che è la SPAL in serie A”.