Lo scossone c’è stato, almeno per una sera. Il Kleb risponde sul campo dopo la burrascosa separazione con Alberto Martelossi, aggiudicandosi un complicato derby con Imola e rilanciando così le sue ambizioni in chiave playoff.
Mettere in relazione l’allontanamento di Martelossi e la ritrovata solidità difensiva di fatto è un azzardo, ma tant’è, il Kleb inizia dando l’impressione di metterci voglia e cattiveria. Lo prova il fatto che il tabellone si schioda dallo zero solo con un libero di Wilson. In attacco i biancazzurri non danno spettacolo, ma sono quantomeno concreti: Rush apre i giochi con un bel movimento nel pitturato, Hall scalda il palazzo con una tripla su scarico di Fantoni. Il numero sette è l’osservato speciale e non manca di far vedere le sue qualità, pur mettendoci dentro alcune scelte incomprensibili. Imola fatica a superare la barriera biancazzurra, perché Ferrara difende bene, negando soluzioni facili. I due in avvicinamento di Maggioli vengono immediatamenti da un’invenzione dal nulla di Cortese, intanto Fantoni provvede a caricare di falli la difesa imolese raccattando addirittura sette rimbalzi offensivi. Imola prova a rimanere in scia con i due di Bell nel traffico, Rush non è da meno trovando la retina da sotto canestro. C’è gloria anche per Venuto, che entra per Moreno e trova subito la bomba da tre che infiamma il pubblico. Sembra la serata giusta per il Kleb, perché la difesa si dimostra insolitamente granitica, anche se nel finale Alviti trova lo spazio per sparare da tre e chiudere il primo parziale sul 22-14.
Condurre di otto dopo un quarto vuol dire nulla, ma se non altro può essere considerato un segnale incoraggiante. Almeno fino a che la squadra in svantaggio non apre un parziale di 13-0, trovando scarsa opposizione e sfruttando un attacco di casa che si inceppa letteralmente. Il Kleb non trova più il fondo del canestro e serve una tripla forzatissima di Panni per bloccare l’emorragia. Imola dà l’impressione di essere entrata in partita e di aver capito i punti deboli della Bondi: Alviti, Simioni e Bell trovano soluzioni troppo facili, mentre dall’altra parte Bonacina si sbraccia per risolvere l’equazione diventata improvvisamente sballata. Dal momento del sorpasso (22-25) è Ferrara a dover rincorrere e solo iniziative abbastanza estemporanee di Cortese e Hall (oltre al lavoro sporco di Fantoni però impreciso ai liberi) impediscono ai romagnoli di accumulare vantaggi superiori ai quattro punti. Un’iniezione di fiducia arriva con la tripla di Rush che porta il Kleb a -1, ma l’entusiasmo è presto spento da un indiavolato Alviti che ne mette altri tre. A questo punto anche Moreno decide di iscriversi al contest del tiro dalla distanza, con successo: Ferrara rimane incollata agli avversari, almeno fino a che Alviti decide di fare cinque su sette dai 6,75 per un fatturato di 19 punti nel primo tempo. Il possesso finale del secondo quarto non dà frutti per il Kleb: Moreno trova un posto di blocco sulla strada del ferro e si va al riposo sul 39-43.
Al rientro le squadre danno l’impressione di essersi raffreddate un tantino, nel caso di Imola al limite dell’autolesionismo, con Wilson che sbaglia una schiacciata in totale solitudine e poi cicca pure il layup successivo, propiziando il recupero palla del Kleb. Bisogna aspettare un minuto e mezzo per vedere un canestro (di Gasparin) prima della tripla del riscatto di Wilson alla quale risponde Hall con la stessa moneta. I quattro falli con cui Alviti è andato al riposo sono una pessima notizia per Imola, perché la squadra di Cavina non riesce a trovare la stessa efficacia dalla distanza con Bell e Penna e finisce con l’affidarsi maggiormente ad un Maggioli poco ispirato sotto il profilo realizzativo. Sempre che a doverlo marcare non sia Rush, come nel caso dei due punti facili che riportano Imola sul +4. Ferrara, pur col fiatone, rimane lì grazie a Hall, Cortese e un Rush da nove rimbalzi. Due punti di puro talento di Moreno – con crossover e layup di sinistro – riportano il Kleb con la testa davanti per la prima volta dal primo quarto, approfittando anche dell’improduttività di Imola sia nel pitturato, sia dalla distanza. A mettere il punto esclamativo su un terzo quarto da +8 è Rush, che capitalizza al meglio l’assist di Cortese per mettere il quattordicesimo punto della sua partita.
Ferrara inizia il quarto finale con un vantaggio di quattro punti, che diventano sette con la bomba di un chirurgico Panni (2/3 da 3). Molinaro invece non segna, ma si sbuccia le ginocchia per recuperare una palla, alimentando le vibrazioni positive di un palasport privo del consueto tifo della curva Nord. I problemi di Imola continuano anche dalla lunetta (0/2 di Bell dopo il terzo fallo di Cortese) e l’air-ball di Wilson poco dopo non sembra migliorare l’umore di coach Cavina. Cortese allora dà un’altra spallata col canestro del +9, galvanizzando un Kleb che dà un’altro giro di vite in difesa prima di far alzare tutto il palazzo grazie alla terza tripla personale di Rush. Cavina decide di aver visto abbastanza e chiama il timeout, rispolverando un Alviti messo temporaneamente da parte per problemi di falli. Il numero quattro imolese è la kriptonite del Kleb e al primo pallone toccato infila altri tre punti neanche fosse Klay Thompson. L’intensità sale, i palloni si fanno pesanti ed è Molinaro a recuperarne uno clamoroso dal bidone della spazzatura, lanciandosi a rimbalzo su un errore di Hall per servire Rush. Altri due dello svedese d’America e altro boato per il +11. Dall’altra parte Alviti sbaglia – ed è una notizia – così ci pensa Panni, col sorriso stampato in faccia al momento di ricevere in pallone, a mettere un altro arcobaleno che sa quasi di sentenza per gli ospiti. I tre minuti finali vedono Imola rosicchiare qualche punto, perché il Kleb abbassa le sue percentuali e si vede sporcare più di qualche traiettoria in attacco. Il Kleb però non si scompone, muove la palla ed è tenace a sufficienza per rimediare anche ai propri errori con un paio di rimbalzi offensivi. A mettere la firma d’autore sul successo dei biancazzurri non può che essere Cortese, che riceve dai 6,75 e spara andando a bersaglio. +13 con meno di un minuto da giocare. “Ferrara, Ferrara” grida il pubblico. L’orgoglio è ritrovato, per tutto il resto ci sarà tempo di capirlo più avanti.
Kleb Basket Ferrara-Andrea Costa Imola 76-65
(22-14; 17-29; 19-11; 18-11)
Kleb Ferrara: Mancini n.e., Rush 19, Drigo, n.e., Hall 16, Fantoni 8, Carella n.e., Molinaro, Cortese 11, Venuto 3, Panni 9, Moreno 10. All.: Bonacina.
Andrea Costa Imola: Bell 12, Alviti 22, Maggioli 6, Wiltshire n.e., Cai, Wilson 7, Gasparin 2, Prato 6, Toffali, Rossi, Penna 3, Simioni 7. All.: Cavina.