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Dopo l’importante vittoria nel derby contro Imola, in sala stampa sono intervenuti i due coach Andrea Bonacina e Demis Cavina, il capitano della Bondi Riccardo Cortese ed il presidente Fabio Bulgarelli. Queste le loro parole.

ANDREA BONACINA – “Ora comincia la vera salita. Ci aspettavamo una risposta da tutti, soprattutto dai ragazzi. Io ho cercato solo di responsabilizzarli. E’ sbagliato parlare dei singoli, ma mi permetto di citare la prestazione di Molinaro: malissimo nel primo tempo, poi ci siamo parlati ed è stato fondamentale nella nostra rimonta. Abbiamo alzato l’intensità difensiva nei secondi venti minuti e abbiamo subito solo 22 punti. C’eravamo come squadra, in campo non sono andati cinque giocatori che predicano isolati nel deserto ma un gruppo che ha voluto aiutarsi. E’ una vittoria che ci fa sicuramente piacere e che sentiamo nostra, vista la settimana che abbiamo passato. Ho cercato di mettere un po’ di me stesso nel lavoro quotidiano: quando ci sono degli scossoni è fondamentale che ci sia tranquillità. Non esistono bacchette magiche ma la continuità di un lavoro iniziato già ad agosto scorso e che ora ho la fortuna di poter proseguire in prima persona. Adesso arrivano delle partite sulla carta proibitive, a cominciare dalla prossima al PalaDozza, ma il mio mantra è viverla giorno dopo giorno, con grande umiltà e al servizio di questa squadra”.

FABIO BULGARELLI – Accompagnato da Claudio Mandosso ed Enzo Palumbo, due figure storiche del basket a Ferrara, Fabio Bulgarelli ha analizzato più la complicata settimana che ha visto, tra gli altri eventi, l’esonero di Martelossi, soffermandosi anche sull’assenza del tifo organizzato estense dalla Curva Nord: “Per me sono stati giorni comunque sereni. Dopo sette anni ho imparato a conoscere l’ambiente e l’ambiente conosce perfettamente la dirigenza. Io ho sempre ritenuto che sia fondamentale che la gente esprima le proprie opinioni e che ciascuno dica quello che pensa perché solo con la democrazia si riesce a far crescere qualsiasi cosa. Abbiamo utilizzato gli striscioni e se fossero stati più pesanti non ci sarebbe stato alcun problema. L’unica cosa, e così spiego la presenza di Palumbo e Mandosso che sono l’emblema, la storia della pallacanestro di questa città, è che va bene tutto, però quando si toglie il tifo e non ci si presenta allora le cose cambiano. Una cosa è il silenzio o la protesta, un’altra il non partecipare, il non esserci. Se cominciamo a non esserci, scusate la franchezza, per una persona, allora è finita. Chiedo unità, togliamoci i pensieri cattivi, le malizie, restiamo insieme perché altrimenti non ne vale la pena”.

RICCARDO CORTESE – “E’ stata una settimana travagliata ma siamo rimasti compatti. L’abbiamo vinta in difesa, loro sono andati in difficoltà. Le volte che siamo stati sbadati, ci hanno punito. Faccio i complimenti a Bonacina, è la sua e la nostra vittoria. L’importante era entrare in campo arrabbiati, siamo stati bravi a cercare e a trovare il break decisivo. La scelta della Curva Nord? Dobbiamo accettarla, probabilmente ci sono anche strascichi dal passato. Spero tornino presto perché abbiamo bisogno di loro, magari già a Bologna domenica prossima”.

DEMIS CAVINA (allenatore Imola) – “Abbiamo disputato il peggior secondo tempo della stagione. Certo è che non abbiamo sottovalutato Ferrara, che rimane una squadra con grandi qualità e che non siamo riusciti a mettere in difficoltà come avevamo fatto nella gara d’andata. Non possiamo giocare sotto ritmo, perché diventiamo vulnerabili in difesa e prevedibili in attacco. Ci siamo intestarditi troppo nel tiro da fuori, ma non è colpa degli esterni, bensì di tutto il collettivo. Non possiamo permetterci di giocare partite “normali”, altrimenti da qui alla fine del campionato ne vinceremo poche. Penso però che questa partita ci possa aiutare tanto, perché qualcuno – dopo un buon secondo quarto – pensava di essere diventato un grande giocatore, quando invece dobbiamo restare con i piedi per terra”.