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Dopo aver atteso settimane per trovare la vittoria, la cosa peggiore per cercare la continuità nel risultato è trovarsi di fronte l’Atalanta, specie se in trasferta. Ma se c’è una cosa che quest’anno non è mancata all’Under-17 questa è la sfortuna. E allora, dopo una bella e meritata vittoria contro la Lazio, i biancazzurri di Perinelli hanno dovuto arrendersi alla corazzata numero uno del campionato, una squadra che sta viaggiando con un ritmo di 16 vittorie in 19 gare, che ha segnato 47 gol (dieci in più del secondo miglior attacco del girone) ed in casa ha sempre vinto.

I ragazzi di Perinelli oggi sono scesi in campo con lo spirito e la concentrazione giusti, giocando per quelle che sono le proprie capacità e non sfigurando contro i primi della classe, abili nel bucare alla prima occasione una difesa fino a quel momento impeccabile, raddoppiare nel giro di pochi secondi e gestire il vantaggio fino alla fine.
Cusumano è impegnato con l’Under-16 e quindi Minaj torna punta centrale. Al suo fianco Seck e Cuellar, mentre il centrocampo è affidato all’imprescindibile Sare (che, con Cuellar, è l’unico giocatore ad essere sceso in campo in tutte le partite), a Edoardo Mazzoni e ad Ardelean. Stesso quartetto di difesa visto con la Lazio, con Valesani e Coulange al centro e Marzocchi e Biolcati sugli esterni. Bosi, che può contare su un organico invidiabile, con cinque nazionali di categoria (Cortinovis, Ghislandi, Brogni e Gyabuaa, oltre al portiere Gelmi) si schiera col suo classico 4-3-3 con Cortinovis e Kobacki al fianco di Traoré a formare il tridente d’attacco.

Il primo tempo è equilibrato con i bergamaschi che dettano il ritmo di gioco e la SPAL che li aspetta ordinata, cercando di concedere il meno possibile e provando a pungere in contropiede. L’Atalanta palleggia bene e in scioltezza ma, grazie alla solidità dei biancazzurri, non crea occasioni eccessivamente pericolose. Un paio di opportunità in avanti le ha anche la SPAL che però dal limite dell’area non riesce a trovare la via del gol. L’Atalanta deve aspettare la ripresa del gioco per sbloccare il punteggio: dopo appena cinque minuti capitan Cortinovis si avventa su una palla lunga sulla fascia. Valesani decide di uscire per andargli incontro, ma il numero dieci atalantino lestamente pennella un cross che raggiunge l’attaccante polacco Kobacki che, da solo dentro l’area di rigore, non ha problemi a battere Fallani. Gol che mette in salita la gara della SPAL che, a questo punto, si vede costretta ad aumentare la trazione offensiva per provare a pareggiare la partita contro un avversario che fa del palleggio il suo punto di forza. Passano due minuti e i lombardi raddoppiano. La SPAL perde un pallone in uscita, Gyabuaa lo recupera e lo ributta in mezzo all’area sempre in direzione Kobacki, questa volta bravo ad inventarsi un gran gol. Il numero undici, ricevuto il passaggio spalle alla porta, è agile e rapido a girarsi e colpire Fallani sul palo lontano con un tiro tagliente. Doppietta e sesto gol stagionale per l’attaccante di Poznan. La SPAL prova a reagire, ma rimontare l’Atalanta è cosa difficile. Sfiora il gol Minaj su un contropiede con un tiro che costringe Avogadri ad una parata complessa. L’Atalanta sa gestire il vantaggio molto bene e lascia scorrere il cronometro senza che il pubblico possa godere di altre occasioni da gol.

A fine partita Perinelli, nel dispiacere della sconfitta, vede comunque il lato positivo: “Rispetto all’andata in cui siamo stati presi a pallonate (finì 6-2, ndr) oggi abbiamo dimostrato di aver fatto dei passi in avanti, sia sotto l’aspetto del risultato che dell’atteggiamento. Abbiamo interpretato la partita con quelle che sono le nostre possibilità, cercando di sfruttare quello che l’Atalanta concedeva. Contro squadre del genere è difficile giocare. Loro hanno più qualità e più predisposizione al gioco, noi abbiamo fatto una partita di rimessa, cercando di stare ordinati e non rischiare. Oggi è difficile per me dare un giudizio. C’è anche da dire che quando giochi con i più bravi, le tue lacune vengono messe in luce ancora di più. Tre o quattro giocatori hanno fatto bene, agli altri serve ancora un po’ più di personalità. Con un po’ più di attenzione potevamo evitare di prendere il primo gol, marcando meglio il giocatore che ha segnato libero al centro dell’area. Abbiamo perso ma non è stata una debacle; abbiamo fatto la nostra partita per quelle che sono le nostre capacità”.

LINK: I risultati della 18^ giornata nel girone B e la classifica.

Atalanta-SPAL 2-0 (p.t. 0-0)

Atalanta (4-3-3): Avogadri; Bergonzi, Okoli, Milani, Campello; Gyabuaa (dal 38’ s.t. Albani), Kichi, Moukam; Cortinovis (dal 38’ s.t. Signori), Traoré (dal 30’ s.t. Ghislandi), Kobacki (dal 20’ s.t. Bertini). A disp: Gelmi, Raccagni, Mehic, Brogni, Finardi. All. Bosi.

SPAL (4-3-3): Fallani; Biolcati (dall’ 8’ s.t. Marzio), Valesani, Coulange, Marzocchi; Sare, Mazzoni E. (dal 24’ s.t. Tagliaferri), Ardelean; Seck (dal 38’ s.t. Artioli), Minaj, Cuellar. A disp: Campi, Bonin, Mazzoni M., Faye. All. Perinelli.

Arbitro: Sig. Nicolini di Brescia (ass.ti Montanelli e Bruno)
RETI: 5’ s.t. e 7’ s.t. Kobacki (A)
Ammoniti: Valesani (S)
Note: giornata piovosa. Recuperi 0’ p.t., 2’ s.t.