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Il derby val bene un’intervista deve aver pensato Fabio Capello, che ha accettato di rilasciare delle dichiarazioni ai colleghi di Repubblica Bologna in vista del confronto di sabato tra SPAL e Bologna. Capello, 71 anni, attualmente è alla guida del Jiangsu Suning, la squadra cinese di proprietà di Zhang Jindong, attuale socio di maggioranza dell’Inter. Di seguito i passaggi-chiave dell’intervista realizzata da Simone Monari.

LA SPAL DI CROTONE
“La vittoria di Crotone l’ho vista il giorno dopo, bella, meritata. La corsa salvezza s’è completamente riaperta, Semplici sta facendo bene, ha un gruppo unito che ha giocato con personalità e senza troppe paure, il che non è mai scontato in gare del genere. Ma è merito anche di una società seria, che ho avuto modo di conoscere, gente senza grilli per la testa”.

IL DERBY
“Io debuttai nella Spal nel 1964, il Bologna vinse il titolo, noi retrocedemmo, poi risalimmo subito. In panchina c’era Petagna, ma il vero allenatore era Mazza”.

PAOLO MAZZA
“Talmente competente che poi divenne pure selezionatore della Nazionale, anche se non da solo. Faceva la tattica, alla SPAL, decideva la formazione. Prima della partita ci spiegava tutto. Petagna ascoltava, come facevamo noi giocatori. Ma oggi non sarebbe più possibile vedere un presidente come Mazza, il calcio è cambiato troppo. Anche se lui era davvero competente e la competenza servirebbe sempre. Come sarebbe importante sapersi confrontare col
prossimo, con umiltà”.

DONADONI E LE CRITICHE AGLI ALLENATORI
“La gente non capisce che l’allenatore fa il vino con l’uva che ha, non bisognerebbe mai dimenticarlo. Donadoni è uno che meriterebbe molto di più di quel che ha, è un grande professionista, un grande uomo, ma vedete, è troppo serio, troppo perbene, e ormai gente così oggi viene penalizzata, son tipi fuori moda”.